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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2013 alle ore 14:21.

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Il primo volo lo aveva effettuato nel 2011 poi l'anno scorso aveva eseguito i test di imbarco sulla portaerei Truman e le prove di decollo sulla base di Patuxent River utilizzando le catapulte impiegate per far decollare i jet dalle portaerei. La breve carriera del drone sperimentale d'attacco imbarcato e invisibile ai radar X-47B Pegasus, costruito da Northrop Grumman per la Marina degli Stati Uniti, si è arricchita ieri di un nuovo successo con il primo decollo dalla portaerei George Bush .

Il test del dimostratore tecnologico è stato condotto al largo delle coste della Virginia e rappresenta una pietra miliare nella storia dell' aviazione navale che iniziò nell'autunno del 1910 con il decollo e l'atterraggio del biplano Curtis pilotato da Eugene Ely sul ponte di legno dell'incrociatore Birmingham, come ha ricordato ieri il Wall Street Journal.
Parafrasando la celebre frase di Neil Armstrong il giorno del primo sbarco sulla Luna, il decollo dell'X-47B dalla portaerei Bush è stato definito dal giornale economico statunitense "un piccolo passo per un drone, un grande balzo per i voli senza pilota'". Il jet teleguidato ha testato anche le procedure di atterraggio sulla portaerei senza completarlo (sarà oggetto dei prossimi test) per raggiungere poi la base di Patuxent River, in Maryland consentendo così di collaudare anche il passaggio di consegne per la guida remota dell'X-47B il cui volo è stato gestito inizialmente portaerei e successivamente dalla base a terra. Il programma X- 47B è stato finanziato con 1,4 miliardi di dollari in otto anni dalla Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency) l'agenzia del Pentagono per lo sviluppo di nuove tecnologie e consentirà alla Us Navy di disporre nei prossimi anni di una flotta di velivoli teleguidati a ridotta visibilità radar (stealth) impiegabili non solo in operazioni di sorveglianza e ricognizione ma anche di combattimento. Finora la Marina degli Stati Uniti ha utilizzato solo piccoli droni da sorveglianza Scan Eagle e Fire Scout e quest'ultimo, simile ad un elicottero, può imbarcare armamenti.

La marina prevede di acquistare la flotta di droni da combattimento (UCAV - Unmanned Combat Aerial Vehichle) a partire dal 2017 per renderli operativi dal 2019 a un costo compreso tra i 38 e 75 milioni di dollari a esemplare. L'impiego dei droni aumenterà il raggio d'azione dei velivoli imbarcati sulle portaerei poiché gli X-47B dispongono di un raggio d'azione quasi doppio di quello del nuovo cacciabombardiere F-35 C che sarà in uso tra qualche anno sulle portaerei. Il Pegasus sarà comunque rifornibile in volo come gli aerei pilotati e l'attuale capacità di imbarcare bombe e missili per circa 2 tonnellate verrà più che raddoppiata nella versione operativa, più grande e capace, nota come X-47C.

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