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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2013 alle ore 11:06.

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Napolitano: sul vilipendio il Parlamento è sovrano. Negli ambienti del Quirinale, segnala una nota del Colle, si rileva «come sulla stampa abbia avuto oggi rilievo un tema non nuovo sollevato polemicamente già nel passato: quello relativo al reato di "offese all'onore o al prestigio" del Presidente della Repubblica». La contestazione in tal caso di eventuali ipotesi di reato, sottolinea la nota, «avviene del tutto indipendentemente da ogni intervento del Capo dello Stato, che non è chiamato a dare alcun parere né tantomeno autorizzazione all'autorità giudiziaria che ritenga di assumere iniziative ai sensi dell'articolo 278 del Codice Penale».

Spetta al Parlamento proporre l'abrogazione della disposizione
Anche se taluni mostrano di ignorarlo, prosegue la nota, «il Presidente Napolitano già anni fa ribadì come in ogni caso spetti a chi ha potere di iniziativa legislativa, e dunque non al Capo dello Stato, proporre l'abrogazione di quella disposizione del Codice. E per una decisione su proposte del genere è sovrano il Parlamento». Resta peraltro «come problema reale di costume politico e di garanzia democratica quello della capacità di distinguere tra "libertà di critica e ciò che non lo è" - come già disse il Presidente Napolitano nel 2009 - "nei confronti di istituzioni che dovrebbero essere tenute fuori dalla mischia politica e mediatica", specialmente quando si scada in grossolane, ingiuriose falsificazioni dei fatti e delle opinioni».

La polemica di Grillo
Ieri Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle. era tornato a polemizzare col capo dello Stato. «Napolitano senza commenti», aveva scritto sul blog, e la foto di manette ai polsi sopra la tastiera di un pc. Grillo ha chiesto l'abolizione del reato di vilipendio nei confronti del capo dello Stato. Il riferimento è a una inchiesta della procura di Nocera Inferiore che vede indagate 22 persone per commenti offensivi scritti proprio sul sito del leader del M5S. Una risposta era giunta da un post di Pasquale Cascella, ex portavoce di Napolitano: «Deve avere collaboratori sonnacchiosi -
aveva scritto su Twitter - Non sanno nemmeno segnalare quel che Napolitano ha detto sul vilipendio», rinviando ad un intervento del 2009 in cui il Capo dello Stato invitava ad abrogarlo.

Omaggio al prefetto Manganelli
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 161º anniversario della fondazione, ha rivolto un «affettuoso saluto alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, esprimendo loro la gratitudine di tutto il paese per l'encomiabile impegno che giornalmente pongono nel garantire il rispetto della legge e la sicurezza dei cittadini». In questa solenne ricorrenza, ha sottolineato il capo dello Stato, «desidero rinnovare l'omaggio alla memoria del prefetto Antonio Manganelli, capo della Polizia e direttore generale della Pubblica sicurezza, cui è stata conferita la medaglia d'oro al valor civile per l'alto esempio che egli ha dato di straordinaria dedizione al servizio dello stato democratico. Grazie anche alla sua sempre vigile azione di direzione e di coordinamento, la Polizia di stato si è confermata protagonista attiva e altamente professionale del 'sistema sicurezza', in armonica collaborazione con la magistratura, le autorità di pubblica sicurezza, le altre forze di polizia, le istituzioni locali».

Eccezionali risultati nella lotta alla mafia
«Anche quest'anno - ha sottolineato Napolitano-, il grande lavoro svolto, con tecniche investigative sempre più sofisticate e sviluppando la collaborazione internazionale, ha consentito alla polizia di stato di conseguire eccezionali risultati nella lotta alla mafia, alla criminalità organizzata e alla delinquenza comune, assicurando alla giustizia individui fra i più pericolosi ricercati da anni e offrendo alla collettività la restituzione di ingenti patrimoni di illecita provenienza».

Polizia garanzia di sicurezza
«Sul fronte dell'ordine pubblico - ha scritto il capo dello Stato -, anche in circostanze difficili, la polizia di Stato ha continuato a garantire a tutti, con grande abnegazione ed equilibrio, l'esercizio delle libertà e dei diritti dei cittadini, insieme con la necessaria sicurezza contro ogni violenza e prevaricazione. Né minore impegno è stato dedicato all'azione quotidiana di controllo del territorio, nella quale un peculiare contributo viene dato dalle specialità della Polizia di stato, riconosciuto quest'anno con una ulteriore medaglia d'oro al merito civile alla bandiera per le attività di 'Polizia ferroviaria'».Nel rendere omaggio, ha scritto Napolitano, «a coloro che hanno portato all'estremo sacrificio della vita l'attaccamento al dovere e l'alto spirito di servizio, rinnovo ai familiari la solidale vicinanza dell'intera nazione», il Capo dello Stato ha espresso il suo apprezzamento «a tutti gli operatori e alla grande famiglia dell'amministrazione
della pubblica sicurezza».

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