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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2013 alle ore 19:06.

Dal vino alle scarpe, dagli elettromestici alla cura personale, dal pieno di benzina agli acquisti per la casa, l'aumento di un punto dell'Iva il prossimo primo luglio (dal 21 al 22%), colpirebbe una serie di voci. Ecco quali:

- vino e birra;

- abbigliamento, calzature, accessori riparazioni di abbigliamento e calzature;

- elettrodomestici, mobili, articoli di arredamento, biancheria per la casa, servizi domestici;

- articoli per la casa, detersivi, lavanderia, tintoria;

- auto, pezzi di ricambio, benzina e carburanti, manutenzione e riparazioni;

- giochi e giocattoli, radio, televisori, hi-fi e videoregistratori, computer, cancelleria, piante e fiori, riparazioni per radio, pc e tv;

- prodotti per la cura personale, barbiere, parrucchiere, istituti di bellezza, gioielleria, bigiotteria;

- parcella liberi professionisti.

Al riparo
Il passaggio dal 21% al 22% dell'aliquota Iva ordinaria (che riguarda circa il 60-70% dei consumi, sottolinea la Confcommercio) non inciderà sulla spesa dei beni di prima necessità, come alimentari, sanità, istruzione, abitazione: tutti beni ai quali si applica l'Iva al 10% o al 4%, o non si applica affatto. Tuttavia - come fa notare Federconsumatori - l'aumento di alcune voci come ad esempio i servizi di trasporto finiranno per ricadere anche sulla merce trasportata, con un effetto moltiplicatore nei mesi successivi sulla spesa finale.

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