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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2013 alle ore 13:17.

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La prossima bolla immobiliare colpirà probabilmente la Scandinavia, a cominciare da Finlandia e Svezia. La previsione, quando ancora non si sono esauriti gli effetti e gli echi del crollo del settore in Irlanda e Spagna, è contenuta in uno studio di Commerzbank, che applica ai Paesi europei un "modello" ricavato dal mercato americano.

In pratica, sulla scorta di quanto accaduto negli Stati Uniti, vengono individuate cinque fasi successive nel ciclo del real estate - boom di prezzi e investimenti, progressivo calo del ritmo di espansione, crollo, stabilizzazione e ripresa - individuando poi quella attraversata dai diversi Paesi europei.

Germania e Norvegia ancora in espansione
In Germania e Norvegia il mercato residenziale è ancora in forte espansione, con i prezzi in deciso aumento sin dal 2010. Più avanzato il boom norvegese, dove i prezzi delle case negli ultimi anni hanno avuto un incremento medio dell'8%, trainati anche dall'elevato tasso di immigrazione; ancora iniziale l'espansione tedesca, con prezzi che crescono in media del 3 per cento e che appaiono destinati ancora a un incremento.

La frenata di Finlandia e Svezia
Finlandia e Svezia sono i due Paesi più a rischio. Commerzbank sottolinea che qui il ritmo di crescita dei prezzi delle case, continuato per oltre dieci anni, sta calando già dal 2010 e presto si dovrebbe assistere a una correzione. Ulteriore elemento negativo è l'inversione già registrata dagli investimenti nel settore delle costruzioni a partire dal periodo a cavallo tra il 2011 e il 2012, un dato che già sta pesandosulle economie dei due Paesi scandinavi.

Il modello di Commerzbank conferma per la Svezia i timori già espressi l'estate scorsa scorso dal Fondo monetario internazionale, che aveva evidenziato prezzi delle case sopravvalutati. Sulla Finlandia, invece, l'Fmi, pur sottolineando come i prezzi dell'immobiliare fossero a livelli storicamente alti, escludeva nell'immediato rischi di una bolla immobilare.

La crisi di Spagna e Francia, la stabilizzazione irlandese
Il crollo dei prezzi, secondo Commerzbank, rimane marcato in Spagna, ma si fa sentire anche in altri tre Paesi dell'Eurozona, con situazioni economiche diverse ma tutte problematiche: la Francia, l'Olanda e la Slovenia. La situazione del mercato sembra invece stabilizzarsi in Irlanda dove, a fronte di un calo annuo dei prezzi del 17% nell'ultimo trimestre del 2011 , si è registrato nel quarto trimestre del 2012 un -4,5%. Dublino potrebbe insomma vedere la luce in fondo al tunnel, dopo l'esplosione della bolla che ha travolto il suo settore bancario e la sua economia.

Ripresa che stanno invece già sperimentando Danimarca e Gran Bretagna, dove è iniziata una graduale risalita dei prezzi e - almeno a Londra - anche degli investimenti nel settore residenziale.

Lo studio di Commerzbank non cita l'Italia, che però - stando all'ultimo sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni condotto da Banca d'Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate - nel primo trimestre del 2013 rimane in una fase di debolezza: flessione delle quotazioni, diminuzione del valore dell'immobile finanziata tramite mutuo, calo dei canoni.

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