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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2013 alle ore 06:41.

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PARIGI. Dal nostro corrispondente
Un gesto estremo, altamente simbolico, per «scuotere le coscienze dei francesi di fronte alla decadenza della società e alla perdita dei valori tradizionali». È questo il messaggio che ha lasciato l'anziano saggista francese Dominique Venner, 78 anni, figura di rilievo dell'estrema destra, per spiegare la decisione di suicidarsi, e di farlo in un luogo emblematico: poco dopo le quattro di ieri pomeriggio si è infatti sparato un colpo di pistola in bocca davanti all'altare di Notre-Dame. La cattedrale di Parigi, dove in quel momento si trovavano circa 1.500 persone, in gran parte turisti, è stata immediatamente evacuata.
A ossessionare Venner era il tema dell'immigrazione, con il peso crescente della comunità islamica in Francia. Al quale, negli ultimi mesi, si era aggiunta la battaglia contro la legge sui matrimoni omosessuali. Promulgata sabato scorso dal Presidente della Repubblica, François Hollande, dopo il via libera al provvedimento da parte della Corte costituzionale, è ormai operativa. E il primo matrimonio tra due gay sarà celebrato il 29 maggio, a Montpellier.
La legge, promessa da Hollande in campagna elettorale, ha profondamente diviso il Paese. Centinaia di migliaia di persone sono scese più volte in piazza in tutta la Francia per difendere la famiglia tradizionale. Con manifestazioni che all'inizio erano assolutamente pacifiche ma che hanno visto negli ultimi tempi la crescente partecipazione di alcuni gruppi dell'estrema destra, tra cui Printemps français - Primavera francese - in cui militava Venner. La protesta, cavalcata dalla destra moderata del l'Ump, si è quindi via via radicalizzata, e ci sono stati tafferugli e scontri con la polizia.
Nonostante il varo della legge, una nuova manifestazione è prevista per domenica prossima. E proprio a questo appuntamento ha fatto esplicito riferimento Venner sul suo blog, in un testo intitolato "La manifestazione del 26 maggio e Heidegger": «Quelli che sfilano nelle strade contro questa legge infame hanno ragione di gridare la loro collera. Ma la loro battaglia non può limitarsi al rifiuto del matrimonio gay. Serviranno certamente gesti nuovi, spettacolari e simbolici per scuotere le coscienze anestetizzate e risvegliare la memoria delle nostre origini».
«C'è il rischio catastrofico- proseguiva Venner - di un grande processo di sostituzione della popolazione francese ed europea. C'è il pericolo di una Francia in mano al potere degli islamici. Un progetto al quale stanno lavorando attivamente da quarant'anni politici e Governi di tutti i partiti, tranne il Fronte nazionale, oltre alle imprese e alla chiesa. Accelerando con ogni mezzo l'immigrazione afro-maghrebina».
Immediato il tributo di Marine Le Pen, presidente appunto del Front national: «Tutto il nostro rispetto per Venner, il cui ultimo gesto, altamente politico, è stato quello di cercare di risvegliare il popolo francese».
Venner aveva fatto il paracadutista durante la guerra d'Algeria e aveva militato nell'Oas (Organisation de l'Armée Secrète), il movimento clandestino ostile all'indipendenza del l'ex colonia francese che in una serie di attentati tra il 1961 e il 1962 ha ucciso circa 2.700 persone, tra cui 2.400 algerini. Era stato arrestato e aveva trascorso un anno e mezzo nella sezione "detenuti politici" del carcere parigino della Santé.
In alcune lettere che ha lasciato sull'altare di Notre-Dame, Venner insiste sulle necessità di difendere la famiglia e di lottare contro la decadenza della società.
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