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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2013 alle ore 16:13.

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Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni (Ansa)Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni (Ansa)

La strada migliore per modificare le norme sul lavoro e la riforma Fornero in maniera efficace è quella di lasciar fare alle parti, datori di lavoro e sindacati. Ne è convinto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che in una intervista a TgCom24 attacca l'abitudine di attendere le mosse del Governo. «Và interrotta questa situazione incresciosa e ridicola che arriva un governo e scrive una norma. Ne arriva un altro e la cancella e così via. Il governo ci dica cosa vuole e affidi alle parti sociali il compito, semmai, di fare restyling delle norme». «È venuto il momento di dire basta: affidino alle parti sociali il ridisegno delle norme».

Per Bonanni, la prima cosa da fare, «e che la Fornero non ha fatto», è quella di «rivedere le garanzie per le partite Iva e per gli associati in partecipazione che aspettano un briciolo di giustizia che per molti non c'è». Da affrontare nuovamente anche il nodo pensioni: «L'altra volta è stato affrontato con l'accetta e ci siamo ritrovati con centinaia di migliaia di esodati. Consigliamo al governo di discutere con chiarezza e tranquillità con noi».

Il leader Cisl poi si rivolge al presidente di Confindustria. Giorgio Squinzi, cui propone una inedita alleanza sindacati-datori «per dare coraggio alla migliore classe dirigente, altrimenti il paese non ce la fa». Ormai, spiega, «lavoratori e imprenditori hanno capito di essere dalla stessa parte della barricata», ed esistono le condizioni per «un'alleanza forte tra di noi per essere la base, la realtà di sostegno a quella classe dirigente che ha bisogno di riferimenti per esprimersi con più coraggio».

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