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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 17:06.

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Sarebbero almeno tre le persone messe in quarantena per scopi precauzionali al «Corriere della Sera», dove nel pomeriggio è stata rinvenuta una busta con polvere sospetta. Sul posto sono presenti tre mezzi dei Vigili del Fuoco, uno della polizia e un'ambulanza. Presente anche l'unità di intervento chimico nucleare dei Vigili del Fuoco per stabilire l'esatta natura della sostanza,che al momento rimane sconosciuta.

La lettera, contenente polvere biancastra e aperta intorno alle 15.45 nella segreteria del Corriere della Sera, in via Solferino 28, è firmata da un sedicente "Gruppo armato a difesa del popolo" e contiene minacce di morte rivolte al leader del Pdl Silvio Berlusconi e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo rende noto lo stesso quotidiano milanese, spiegando che il testo, «vergato con errori e grafia incerta», recita: «Berlusconi senatore a vita... Saranno assasinati Berlusconi e Giorgio Napolitano. Il traditore della patria».

È probabile che il "Gruppo armato a difesa del popolo" sia anche il mittente di una missiva simile aperta una ventina di minuti prima alla sede de il Giornale di via Negri 4 a Milano. In entrambi casi è scattato uno specifico protocollo che prevede la messa in sicurezza della zona interessata da parte degli specialisti del Nucleo Nbcr dei vigili del fuoco, che intervengono di fronte al rischio biologico, chimico o radiologico. Tutte le persone che sono venute in contatto con la sostanza dovrebbero essere portate in ospedale per accertamenti.

I vigili del fuoco hanno intanto accertato che non è antrace la sostanza contenuta nella busta inviata alla redazione de Il Giornale. A rivelare l'arrivo della busta sospetta era stato il vicedirettore Nicola Porro in collegamento telefonico con Enrico Mentana durante lo speciale elezioni in onda su La7.

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