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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2013 alle ore 09:57.

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Nella foto il Capo dello Stato Giorgio NapolitanoNella foto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano

Lo Stato deve ascoltare le situazioni di disagio, una «questione sociale» acuita dalla crisi. E la piaga della disoccupazione giovanile va posta «al centro dell'azione pubblica». Sono alcune delle indicazioni contenute nella lettera inviata dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano ai prefetti italiani in occasione della Festa del 2 giugno, la festa della Repubblica. Secondo il Presidente della repubblica ora occorre fermare gli episodi tragici.

Il Capo dello Stato: disoccupazione giovanile al centro dell'azione pubblica
C'é una vera e proprio «questione sociale», avverte Napolitano, che va messa al centro dell'azione delle istituzioni per dare «soluzioni tempestive e efficaci». «Come tutti coloro che esercitano pubbliche funzioni sul territorio - si legge ancora nel documento - voi siete interpellati quotidianamente dalle ansie e dalle aspettative di persone, famiglie ed imprese in gravi difficoltà. Di questa vera e propria questione sociale, che si esprime soprattutto «nella dilagante disoccupazione giovanile, bisogna farsi carico ponendola al centro dell'azione pubblica, che deve connotarsi per un impegno sempre più assiduo nella ricerca di soluzioni tempestive ed efficaci alle pressanti istanze dei cittadini».

Napolitano: celebrare il 2 giugno con sobrietà
«Ho vivamente apprezzato - scrive il Capo dello Stato - la convinta adesione che avete riservato all'invito a celebrare la solenne ricorrenza della Festa della Repubblica con la sobrietà che il momento richiede, riaffermandone, comunque, il profondo significato nel rinnovato richiamo ai valori sui quali si fonda la nostra Comunità nazionale».

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