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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 07:26.

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Pechino ha aperto un'indagine sull'import di vini europei sospettati di arrivare in quantità eccessive e a prezzi troppo bassi. La notizia ufficiale è stata data questa mattina alle 11 a Pechino da Shendanyang, portavoce del ministro del Commercio estero, Gao Hucheng, grande negoziatore con il vice Zhong Shan a Bruxelles sui dazi antidumping per i pannelli solari made in China. Francia, Spagna, Italia non faranno i salti di gioia.

In pochissimo tempo l'annuncio ha fatto il giro dei principali siti e dei social network cinesi tra cui wang yi (http://news.163.com). Evidentemente la Cina non è contenta della soluzione di compromesso raggiunta ieri a Bruxelles sui pannelli solari, dazi meno pesanti e in prova per due mesi, poi si vedrà, parte il negoziato.
La Trade War è già in atto. Per il ministero ci sarebbero troppi vini europei importati in quantità eccessive e a prezzi sospetti rispetto a quello che viene prodotto e commercializzato in Cina.
La decisione, che guarda caso tocca solo l'Europa, rischia di stroncare un business con grandi prospettive in Cina, anche per i vini italiani, partiti in ritardo rispetto ai concorrenti europei ma adesso già ben piazzati.
Francia, Australia, Cile e Spagna sono in pole position. Nel 2101 il principale esportatore è stata la Francia. Sono stati importati 127.4 milioni di litri, con un aumento dell'8% e pari al 48% del totale. L'import è stato di 720 milioni, con un aumento del 3,19%, pari al 53 per cento.

Per il dipartimento del Commercio estero cinese l'import viaggia su valori molto alti, circa 3.87 trilioni di euro, la Cina è ormai il quarto bacino mondiale, con un livello di tariffe intorno al 9.8%. L'import è di 1.8 trilioni di dollari. Le importazioni contribuiscono al 46% della produttività cinese. Per il vino l'anno scorso sono stati importati 388 milioni di litri, l'import totale è stato di 1.5 milioni 2012, dall'Italia 31 milioni di litri, 88.9 milioni.
Proprio lunedì scorso a Pechino forti di un'accoglienza eccezionale a Vinitaly il consorzio Chianti classico ha instaurato con la Camera di commercio (dipendente dal Mofcom) e i 400 importatori di vino affiliati al Caws, una collaborazione quadriennale che, come ha ricordato Sergio Zingarelli, presidente del consorzio e dell'azienda toscana Rocca delle Maciè partirà a novembre.
Ma la notizia dell'indagine potrebbe purtroppo spegnere gli entusiasmi.www.mofcom.gov.cn

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