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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 06:41.

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Quello diffuso ieri dal governo di Madrid sul mercato del lavoro di maggio è un dato molto legato alla stagionalità, facile da prevedere guardando alle serie statistiche. Eppure sufficiente a dare speranza all'economia spagnola al secondo anno di recessione.
Il mese scorso sono stati registrati 98.265 disoccupati in meno rispetto ad aprile. È il terzo mese consecutivo di riduzione della disoccupazione registrata dal ministero del Lavoro che nelle sue analisi prende in considerazione gli iscritti al sistema di previdenza nazionale e agli uffici pubblici di collocamento. Numeri che si prestano a diverse letture e che in ogni caso non bastano a indicare una svolta nel contrastare la disoccupazione, l'emergenza nazionale del Paese iberico: nei giorni scorsi il premier spagnolo Mariano Rajoy aveva anticipato le rilevazioni parlando di «segnali di speranza per il Paese» mentre tutta l'opposizione e molti esperti sottolineano come il calo dei disoccupati arrivi «puntuale ogni anno a maggio» e che quest'anno il dato sia «particolarmente gonfiato dai lavori stagionali, a termine»: solo 7,49 contratti su 100 firmati a maggio sono a tempo indeterminato.
Per il ministero del Lavoro, che non fornisce un tasso di disoccupazione, i senza lavoro sono scesi il mese scorso a 4,714 milioni, con una tendenza positiva che ha riguardato tutte le diciassette regioni autonome (con esclusione delle isole Canarie) e tutti i settori di attività, anche le costruzioni. Una piccola speranza in un Paese che non ha mai conosciuto i livelli attuali di disoccupazione, che da tre anni continua a introdurre pesanti misure di austerity per risanare il bilancio pubblico, che ha dovuto chiedere aiuto all'Unione europea per risanare le banche e che anche quest'anno resterà in recessione con un calo del Pil stimato intorno al 2 per cento. «Questi risultati confermano la tendenza a una frenata del ritmo di crescita della disoccupazione registrata», spiega il segretario di Stato al Lavoro, Engracia Hidalgo. Anche se su base annuale, quindi rispetto al maggio del 2012, i disoccupati sono comunque aumentati del 3,8 per cento.
L'analisi più completa e attendibile del mercato del lavoro spagnolo, quella diffusa dall'Ine, l'Istituto nazionale di statistica spagnolo, ha segnalato che nel primo trimestre il tasso di disoccupazione è salito sopra il 27%, ai massimi della storia democratica del Paese con 6,2 milioni di persone che non riescono a trovare un posto di lavoro.
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