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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 16:26.

Un'iniziativa forse unica in tutta Italia, che suscita commenti diversi tra i rappresentanti dei sindacati. La proposta di Provincia di Milano e Ufficio scolastico per la Lombardia fa discutere: 5 giorni di lezioni a settimana invece di 6 per risparmiare sul riscaldamento, che l'anno prossimo dovrebbe subire nuovi tagli. La nota è stata inviata a tutte le scuole della provincia, e sembra chiamare in causa in particolare le superiori. Le ore non sarebbero ridotte, ma divise su un giorno in meno a settimana: si parla di un possibile risparmio del 5-6% sui 34 milioni attualmente spesi per non lasciare al freddo le aule.
«Ne ho discusso al ministero anche con altri sindacalisti – dice Rita Frigerio, segretaria nazionale Cisl Scuola. – Non risultano iniziative analoghe di altre istituzioni italiane. Forse è una cosa unica nel suo genere». Anche da Cgil e Uil di settore arrivano conferme del fatto che potrebbe essere la prima proposta di questo tipo. «Se ho capito bene – continua Frigerio - quello fatto a Milano è un invito, e dev'essere così: l'autonomia degli istituti nelle decisioni sull'orario settimanale non può essere messa in discussione. L'importante è che alle scuole che dovessero rifiutare la proposta non sia tagliato il riscaldamento. I servizi vanno garantiti». La segretaria pare dubbiosa sulla filosofia che sostiene l'iniziativa: «L'organizzazione delle attività dovrebbe essere orientata dalla didattica, non da ragioni di contenimento della spesa».
Parole simili - ma più dure - dal leader della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo, che parla di «mossa stravagante, che non ha nulla a che vedere con gli obiettivi didattici. Il ministero dovrebbe intervenire. Estendere una cosa simile a livello nazionale sarebbe inaccettabile: la scuola non può piegarsi a logiche di risparmio che dequalificano l'offerta formativa». La Cgil propone modifiche di orario diverse: meno lezioni frontali e più laboratori, anche al pomeriggio. «Soluzioni estemporanee come quella di Milano non servono a sostenere una scuola che guardi al futuro».
La nota di Provincia e Ufficio scolastico regionale sottolinea che nel capoluogo «l'orario settimanale in 5 giorni nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie, ndr) è da tempo una consuetudine apprezzata dalle famiglie». Quindi perché non applicare la cosa anche alle superiori? Alla Uil Scuola Lombardia l'idea piace. «Potrebbe essere un'ottima scelta – dice il segretario generale regionale Carlo Giuffrè. – In inverno il risparmio potrebbe essere importante, e si lascerebbero liberi i ragazzi di sabato. Un'iniziativa sicuramente estendibile a livello nazionale». Possibilità da non escludere, se il 70% delle Province – come ha detto il presidente di quella di Milano, Guido Podestà – rischia di non avere soldi per la manutenzione delle scuole.
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