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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2013 alle ore 19:02.

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L'assessore: pensiamo a una Sicilia a 7 stelleL'assessore al turismo: pensiamo a una Sicilia a 7 stelleL'assessore: pensiamo a una Sicilia a 7 stelleL'assessore: pensiamo a una Sicilia a 7 stelleL'assessore: pensiamo a una Sicilia a 7 stelleL'assessore: pensiamo a una Sicilia a 7 stelle

PALERMO - Puntare sul territorio, dare spazio alle potenzialità dei sindaci ma soprattutto dotare la Sicilia di una vera e propria politica industriale nel settore del turismo. Che non c'è. Michela Stancheris, assessore regionale al Turismo nella giunta siciliana guidata da Rosario Crocetta lavora a una strategia a due tempi. Intanto fare in modo che vi sia una stagione adeguata mentre in parallelo viene fatto un lavoro che potrà dare risultati nel medio-lungo tempo.

Nell'immediato l'assessorato, con le risorse previste in finanziaria, è impegnato a finanziare l'attività di organizzazione e promozione che viene portata avanti dai sindaci e contemporaneamente vanno avanti alcuni progetti importanti come quello dell'Etna patrimonio Unesco e il Festival delle isole minori siciliane «perché l'estate sia accompagnata da una grande e bella colonna musicale» dice l'assessore. per novembre, invece, è atteso un grande evento che si chiamerà "Sicilia a 7 stelle" grazie al quale arriveranno nell'isola «opinion leader, blogger, esperti».

L'idea dell'assessore è quella di costruire un turismo di target, non casuale ma imperniato sulle potenzialità e sulle risorse esistenti e che «possa dare delle risposte vere alla domanda che arriva da un turista che è molto esigente». E sempre sul medio-lungo periodo il lavoro da fare è quello sui fondi europei: «La Sicilia ha a disposizione 287 milioni – dice l'assessore – e deve spenderli bene: noi siamo in contatto con l'Unione europea e ho chiesto al commissario Antonio Tajani nell'incontro che abbiamo avuto in Confindustria Sicilia di aiutarci a far bene».

La Sicilia ha da risolvere alcune questioni legate alla gestione dei fondi europei nel passato: «C'è un bando di 20 milioni bloccato perché non risponde ai criteri di promozione dettati dall'Ue e spese del passato che non possono essere rendicontate perché non hanno rispettato le regole Ue. Ecco perché noli oggi lavoriamo a stretto contatto con i funzionari Ue e i bandi li facciamo insieme a loro».

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