Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2013 alle ore 11:28.

My24
Garante Infanzia: Italia disattenta ai bambini, in povertà assoluta 723mila minori Garante Infanzia: Italia disattenta ai bambini, in povertà assoluta 723mila minori Garante Infanzia: Italia disattenta ai bambini, in povertà assoluta 723mila minori Garante Infanzia: Italia disattenta ai bambini, in povertà assoluta 723mila minori Garante Infanzia: Italia disattenta ai bambini, in povertà assoluta 723mila minori Garante Infanzia: Italia disattenta ai bambini, in povertà assoluta 723mila minori

Che l'Italia non sia un paese per giovani ormai lo sappiamo, ma la disattenzione delle nostre istituzione non risparmia ormai neanche i bambini, come dimostra l'ultimo, fallimentare bilancio delle politiche per i minori adottate sinora che caratterizza la Relazione al Parlamento 2013 del Garante per l'infanzia e l'adolescenza. Per Vincenzo Spadafora, che oggi ha presentato il documento a Governo e Parlamento, nel nostro Paese c'è una «scarsa attenzione verso le necessità materiali e i diritti» dei minori: a mancare è una strategia di lungo periodo e investimenti adeguati per quella che è una risorsa per il futuro del paese.

In povertà assoluta 723mila adolescenti
La Relazione, la seconda da quando è stata lAuthority è stata istituita, nel 2011, è stata illustrata dal Garante a Palazzo Madama alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso, e del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, e conferma il fallimento delle politiche minorili a partire dai dati Istat, già noti, sulla povertà relativa. Una condizione in cui vivono 1.822.000 minorenni italiani, il 17,6% dei bambini e degli adolescenti. Il 7% dei minorenni (723.000) vive in condizioni di povertà assoluta; la quota è del 10,9% nel Mezzogiorno, a fronte del 4,7% nel Centro e nel Nord del Paese.

Rischio miseria per i bambini di famiglie numerose al Sud
Ma a destare l'allarme del Garante è soprattutto il dato relativo al rischio di povertà ed esclusione sociale per i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie con tre o più minorenni, che è pari al 70% al Sud a fronte del 46,5% a livello nazionale. Secondo Spadafora, 70 su 100 minorenni che nascono in una famiglia numerosa del Mezzogiorno rischiano di essere poveri.

La relazione: investire oggi sui bambini per ridurre i problemi correlati
Per dare una risposta ai problemi della condizione minorile in Italia - rileva la Relazione firmata da Spadafore - occorre destinare risorse ad hoc: «La classe dirigente del Paese continua a non comprendere il valore di tali investimenti che possono essere un antidoto per uscire dalla crisi e per non compromettere la crescita futura. Oltre a rispettare i diritti dei bambini e degli adolescenti che vivono in Italia, investire oggi su di loro significa domani avere un numero inferiore di famiglie povere da sostenere, meno sussidi per i disoccupati, meno spese per il disagio sociale, probabilmente meno spese per detenuti, piu' lavoratori e quindi piu' contributi per il welfare di domani».

Cancellieri: stop bimbi in carcere, carcere attenuato per madri detenute
In questo scenario, un segnale di cambiamento arriva dalle parole del Guardasigilli Cancellieri, che in una intervista radiofonica a "Radio Anch'io" di questa mattina annuncia l'intenzione del Governo di mettere fine alla presenza di bimbi nelle strutture carcerarie al fianco delle madri detenute: «Stiamo lavorando perché vogliamo far sì che "mai più bimbi in carcere". Questi bambini devono vivere accanto alle loro mamme in una condizione di tutela, di vigilanza ma in una sorta di carcere attenuato. Hanno diritto a un altro ambiente». «In Italia - ricorda il ministro - sono circa una sessantina le madri detenute assieme ai propri figli piccoli», mentre «lo stato delle carceri minorili in Italia è eccellente. Le strutture sono molto buone. L'attività che fanno i ragazzi detenuti è sicuramente molto positiva. Fanno di tutto, dallo studio allo sport».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi