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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2013 alle ore 18:25.

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Marino, dietro la vittoria dell'ex chirurgo genovese, paladino dei diritti civili, c'è l'asse Zingaretti-GasbarraDietro la vittoria di Marino, paladino dei diritti civili, c'è l'asse Zingaretti-GasbarraMarino, dietro la vittoria dell'ex chirurgo genovese, paladino dei diritti civili, c'è l'asse Zingaretti-GasbarraMarino, dietro la vittoria dell'ex chirurgo genovese, paladino dei diritti civili, c'è l'asse Zingaretti-GasbarraMarino, dietro la vittoria dell'ex chirurgo genovese, paladino dei diritti civili, c'è l'asse Zingaretti-GasbarraMarino, dietro la vittoria dell'ex chirurgo genovese, paladino dei diritti civili, c'è l'asse Zingaretti-Gasbarra

Nato a Genova 58 anni fa, ma trasferitosi a Roma dall'età di 14 anni, Ignazio Marino è il 39° sindaco di Roma. C'è voluto un ex chirurgo specializzato in trapianti, ex senatore (da pochi giorni) del Pd, per riportare dopo 5 anni il centrosinistra al governo della città che aveva amministrato dal 1993 al 2008.

L'attività come medico in Italia e all'estero
Laureato in medicina e chirurgia, all'Università Cattolica, inizia a lavorare al Policlinico Gemelli. All'inizio degli anni 80, per specializzarsi, studia prima in Inghilterra a Cambridge, e poi negli Usa, all'Università di Pittsburgh, centro d'eccellenza mondiale per i trapianti.

L'impegno in politica
Nel 2006 torna in Italia e inizia il suo impegno politico nel Democratici di Sinistra, poi confluiti a fondare il Partito Democratico. Entra in Senato nel 2006, con la coalizione dell'Ulivo. A Palazzo Madama è rieletto sia nel 2008 che nel 2013. Dal 2008 al 2013, tra l'altro, è presidente della commissione parlamentare d'Inchiesta sul Servizio sanitario Nazionale. Il 22 maggio 2013, a ridosso delle elezioni amministrative, si dimette da senatore.

La corsa alla segreteria
In vista delle elezioni primarie del Partito democratico del 2009, Marino si candida alla segreteria del partito, con l'obiettivo di coagulare intorno a sé l'anima laica e pro diritti civili del partito. Arriva terzo, con appena il 15% dei consensi, dietro Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini.

La candidatura alle primarie per Roma
Nel marzo del 2013, è l'ultimo tra i sei candidati del centrosinistra ad ufficializzare la candidatura alle primarie per sfidare Gianni Alemanno per la poltrona del Campidoglio. Marino è sostenuto anche da Sel e da Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Le consultazioni si svolgono in un clima pesante, dovuto alla crisi del Pd dopo le politiche del 24-25 febbraio, con l'allora segretario Pier Luigi Bersani che non si esprime chiaramente a favore di nessuno aspirate candidato.

L'asse con Zingaretti
A credere in Marino da subito è il neo governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, di fatto l'artefice della ricostruzione del Pd regionale dopo il commissariamento succeduto alle sconfitte nelle comunali di Roma del 2008 e nelle Regionali del 2010. Nel 2012, lui ex Ds vicino a Bersani, si fa promotore dell'elezione a segretario regionale di Enrico Gasbarra, deputato ex popolare ed ex presidente della Provincia di Roma. L'operazione funziona, e le varie anime del Pd si ricompattano attorno all'asse Zingaretti-Gasbarra.

Nuovo primo cittadino
Marino vince a sorpresa le primarie del centrosinistra. Soprattutto a sorprendere è l'entità del consenso, vicino al 50%. Il suo programma è ambizioso: buono affitto da 700 euro al mese per le famiglie sfrattate per chiudere la stagione dei residence, il riconoscimento delle coppie di fatto, differenziata al 65% in tre anni. A sorprendere è anche il distacco con cui supera Gianni Alemanno al primo turno: 42,6% contro 30,3%. Al secondo turno arriva a sfiorare il 64%.

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