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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2013 alle ore 06:41.

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ROMA
Dopo il flop delle amministrative, aggravato dal risultato deludente al primo turno in Sicilia, la tensione all'interno del Movimento 5 Stelle ha raggiunto un nuovo, più alto, livello. A scendere in campo è stato lo stesso leader Beppe Grillo. Di fronte alle critiche della senatrice Adele Gambaro, l'ex comico ha prima indetto un referendum online («sono io il problema?») e, dopo aver incassato il sostegno di tutti i parlamentari, è passato al contrattacco, invitando la senatrice «per coerenza a uscire al più presto dal M5S». Ma che il movimento sia tutt'altro che un monolite lo ha dimostrato anche l'elezione del nuovo capogruppo pro tempore al Senato, in sostituzione di Vito Crimi: la spunta Nicola Morra (considerato un ortodosso del M5S), con 24 voti contro i 22 di Luis Orellana (più aperto al dialogo con gli altri partiti).
Tutto è iniziato ieri con una intervista a SkyTg24 della senatrice bolognese 5 stelle Adele Gambaro, a commento dei deludenti risultati delle amministrative siciliane (dopo quelli non migliori di due settimane fa): in soli otto mesi, dal boom delle regionali, i 5 stelle hanno perso nei quattro capoluoghi andati alle urne ben 33.508 voti, scendendo appena a 14.809 preferenze. «Stiamo pagando la comunicazione sbagliata» che viene dal blog di Grillo – ha detto Gambaro – «soprattutto questi post minacciosi e soprattutto l'ultimo che era un attacco al parlamento» (definito una «tomba maleodorante»). Tempo pochi minuti, e sul blog Grillo chiede la prova di fedeltà a militanti e parlamentari: «Sono io il problema? Ditelo». Voci anti-Grillo tra i parlamentari non si alzano, nonostante nei giorni scorsi critiche clamorose alla linea ufficiale del movimento non siano mancate: dall'espulsione di Marino Mastrangeli (per troppe apparizioni in tv) al passaggio al gruppo misto dei deputati tarantini Alessandro Furnari e Vincenza Labriola (per divergenze sul caso Ilva).
Ma sfidare il leader storico è troppo anche per i critici e i fedelissimi si schierano a sua difesa. «Chi pensa che il problema di questo movimento sia Grillo ha chiaramente sbagliato movimento. Mi auguro che queste persone si diano le dovute risposte. Da sole», scrive il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Poi il capogruppo alla Camera Riccardo Nuti: «Il problema in questo paese sono la coerenza e l'onestà e la colpa di Grillo è quella di avere queste caratteristiche da sempre». Il deputato romano Alessandro Di Battista (tra i più carismatici e vicini a Grillo) dice apertamente che «il problema sono i nemici interni». Tra i militanti che scrivono sul blog, c'è chi difende il leader del M5S ma anche chi parla di «epurazioni degne della Russia stalinista».
Ma a Grillo tanto basta. Pubblica un post dal titolo eloquente («Quando uno vale niente») e scrive: «La senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni false e lesive nei miei confronti, in particolare sulla mia valutazione del Parlamento, danneggiando oltre alla mia immagine, lo stesso M5S. Per questo motivo la invito per coerenza a uscire al più presto dal M5S». La permanenza della senatrice dissidente nel gruppo dei 5 stelle appare ormai segnata, da verificare se se ne andrà da sola o se si passerà all'espulsione in assemblea e poi in rete. Il neocapogruppo al Senato Nicola Morra dice: «Vorrei ragionare con tutti gli altri. Poi valuteremo il da farsi».
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