Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2013 alle ore 08:30.

My24
(Ansa)(Ansa)

Papa Francesco avrebbe ammesso che nella Curia vaticana esiste una «corrente di corruzione» e una «lobby gay», aggiungendo che «bisogna vedere che cosa possiamo fare al riguardo», durante un'udienza con rappresentanti di religiosi e religiose dell'America Latina, avvenuta giovedì scorso, il cui resoconto è stato pubblicato dal sito web cileno Reflexion y Liberacion. Interrogato sulla sua volontà di riforma, Francesco avrebbe risposto: «Eh sì, è difficile. Nella curia c'è gente santa, santa davvero. Ma esiste anche una corrente di corruzione, anche questa esiste, è vero. Si parla di una lobby gay ed è vero, è lì... Ora bisogna vedere che cosa possiamo fare al riguardo». «Non posso essere io a fare la riforma, queste sono questioni di gestione e io sono molto disorganizzato, non sono mai stato bravo per questo», avrebbe ammesso il Papa, aggiungendo che ha fiducia nella commissione cardinalizia che ha creato con questo incarico. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, interpellato sulla vicenda, ha detto di non avere «alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione» dato che si trattava di «un incontro di carattere privato».

Da parte sua la presidenza della Consiglio Latino Americano dei Religiosi, con una nota, ha lamentato «la pubblicazione di un testo con riferimento alla conversazione mantenuta con il Santo Padre Francesco nel corso dell'incontro dello scorso 6 giugno». I dirigenti del Clar non hanno smentiscono quanto riportato dai siti web, ma hanno ricordato che «la conversazione si é sviluppata a partire da domande poste al Papa dai presenti». «In questa circostanza - ha precisato la nota - non é stata fatta nessuna registrazione della conversazione, ma poco dopo é stata elaborata una sintesi della medesima in base ai ricordi dei partecipanti». Secondo i dirigenti del Clar, «questa sintesi, che non include le domande poste al Santo Padre, era destinata alla memoria personale dei partecipanti e per nessun motivo alla pubblicazione, cosa per la quale d'altra parte, non è stata chiesta nessun autorizzazione». «È chiaro che su questa base - si legge ancora nella nota - non si possono attribuire al Santo Padre, con certezza, le espressioni singolari contenute nel testo, bensì solo il suo senso generale».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi