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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2013 alle ore 12:45.

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Il Dalai Lama: potrebbe succedermi una donna

In molti lo conoscono per la sua risata o per le risposte che non ti aspetti da un leader religioso e spirituale. Ma il Dalai Lama, questa volta, non ha certo inteso stupire o provocare, affermando molto seriamente che il suo successore potrebbe essere una donna. Il mondo - così ha spiegato Tenzin Gyatso da Sydney, prima tappa di un tour di 10 giorni in Australia - é in preda a «una crisi morale» di diseguaglianza e sofferenza e «le donne hanno una maggiore sensibilità al benessere degli altri». «Se le circostanze sono tali che una donna é più utile, automaticamente sarà una donna».

Per quanto il ruolo della donna non abbia avuto molto spazio nella tradizione tibetana, il nuovo corso riformatore imposto dal Dalai Lama ha valorizzato il ruolo spirituale della donna nella religione buddista. A testimonianza di ciò il film il Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci vedeva una ragazza, Gita, come possibile incarnazione del Lama Dorje (personaggio ispirato alla figura del Lama Yeshe, morto tre anni prima l'uscita del film).

Il mondo ha bisogno di leader con maggiore sensibilità, ha spiegato ancora il 77enne leader spirituale tibetano, e «in questo senso, da un punto di vista biologico, le donne hanno maggiore potenziale». Poi il 14mo Dalai Lama ha aggiunto un ricordo personale: «Mio padre aveva un temperamento molto deciso, in qualche caso sono stato anche picchiato. Ma mia madre era così meravigliosamente compassionevole».

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