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Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2013 alle ore 20:12.
«Un cristiano se non é rivoluzionario, non é un cristiano». Lo ha detto Papa Francesco nella catechesi di apertura del Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma nell'Aula Paolo VI. «La società é crudele non ti dà la speranza. Noi dobbiamo offrire la speranza cristiana». Lo ha detto papa Francesco nella catechesi di apertura del Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma nell'Aula Paolo VI.
Il Papa ha citato il racconto evangelico del pastore che lascia 99 pecore nell'ovile per cercare l'unica pecora che si è persa, per esortare: "Ma fratelli e sorelle, abbiamo una (pecora), ce ne mancano 99, dobbiamo uscire da loro! In questa cultura, diciamoci la verità, ne abbiamo soltano una. Siamo minoranza. Sentiamo lo zelo apostolico di trovare le altre 99?".
Aprendo il convegno diocesano di Roma in Vaticano, Bergoglio ha detto: "È più facile restare a casa con quell'unica pecorella. Pettinarla, carezzarla... ma il Signore ci vuole pastori, non pettinatori di pecorelle!". "Non capisco le comunità chiuse", ha detto il Papa, "quando una comunità è chiusa, sempre tra le stesse persone, questa comunità
non è una comunità che dà vita, è una comunità sterile. Non è feconda. La fecondità del Vangelo viene attraverso noi, il nostro coraggio e la nostra pazienza" di "parlare e testimoniare" il Vangelo.
Sferzante Papa Francesco, non ha mancato di sottolineare gli errori compiuti dalla Chiesa nella sua storia: «Sapete quanto costa la grazia? Dove si vende? Dove si compra? Si compra dalla segretaria parrocchiale? Dal prete?". Papa Francesco ha usato questo tono colloquiale con le migliaia di fedeli presenti nell'aula Paolo VI del Vaticano per l'apertura del convegno diocesano di Roma. La grazia, ha detto Bergoglio, "ci è donata da Gesù Cristo" e "quando qualcuno l'ha venduta nella storia della Chiesa ha fatto tanto male". La grazia "non si può vendere né acquistare, è un dono gratuito".
I cristiani devono dare "priorità ai poveri". Lo ha detto Papa Francesco aprendo il
convegno diocesano di Roma, aggiungendo, in un discorso largamente pronunciato a braccio: "Questo di andare verso i poveri non significa che dobbiamo diventare pauperisti o una sorta di barboni spirituali! Significa - ha proseguito tra gli applausi delle migliaia di fedeli raccolti nell'aula delle udienze in Vaticano che dobbiamo andare verso la carne di Gesù che soffre. Ma anche - ha sottolineato - soffre la carne di Gesù
di quelli che non lo conoscono con il loro studio la loro cvultura. Dobbiamo andrare là, verso le periferie esistenziali, dalla povertà fisica e reale, della povertà intellettuale e
altrettanto reale: Tutte le periferie".
Al termine dell'incontro nell'Aula Paolo VI che ha aperto il convegno ecclesiale della diocesi di Roma, papa Francesco ha infranto ancora il protocollo, evitando di uscire dalla porta laterale del palco e scegliendo di attraversare nuovamente la Sala Nervi,
completamente gremita, per salutare i fedeli. Nella prima fila, affiancato sempre dal cardinale vicario Agostino Vallini, il Papa ha stretto la mano, uno per uno, ai vescovi ausiliari della diocesi. Prima di lasciare il palco ha anche invitato i fedeli a partecipare alle prossime giornate del convegno diocesano, apertosi quest'anno straordinariamente in Vaticano: "Domani sarà il secondo giorno a San Giovanni. Per favore tutti là, tutti, tutti", ha detto.
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