Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2013 alle ore 07:46.

My24
Sussidi agricoli Usa, la legge degli sprechi stanzia aiuti al riso da sushi e all'allevamento di pesci gatto

New York - Ci sono gli aiuti per il riso da sushi, la qualità Japonica. Quelli per i coltivatori di arachidi e di cotone. E le polizze assicurative per alfalfa e gli aiuti al marketing degli alberi di Natale. Ancora: ecco tra le righe i soccorsi agli allevatori di pesce gatto.
Sono solo alcune delle voci più visibili, simboliche e controverse della legislazione americana degli sprechi e dei sussidi pubblici per eccellenza, il Farm Bill, la legge per l'agricoltura. Tra le più nuove spicca appunto quella del riso da sushi, lo sticky rice coltivato anzitutto in California. Il governo si farà carico di compensare gli agricoltori se il suo prezzo scenderà sotto il 115% di quello medio degli altri tipo di riso.

Non mancano però all'appello quelle più tradizionali: Big Sugar, l'impero dello zucchero veterano degli aiuti, ha orchestrato la bocciatura di emendamenti che avrebbero cancellato le sue garanzie.
Il settore agricolo negli Stati Uniti, nel suo insieme, mobilita 440 miliardi di dollari l'anno di giro d'affari e nel 2013 dovrebbe generare profitti record per 128,2 miliardi. Ma è tuttora il destinatario di un budget federale da quasi mille miliardi in dieci anni. Per l'esattezza 955 miliardi nella proposta in discussione al Senato e 939 miliardi nella versione al risparmio messa a piunto dalla Camera. La legge appare avviata al passaggio entro la scadenza della precedente lesgislazione, a settembre.

I beneficiari maggiori, ben più dei piccoli coltivatori e allevatori, sono i colossi agroalimentari e finanziari che ormai da tempo dominano il settore, da Archer-Daniels Midland a catene di supermercati quali Supervalu a banche specializzate nelle asscurazioni quali Wells Fargo. I risparmi maggiori, semmai, avvengono nei programmi sociali per i meno abbienti contenuti nella legge: tagli da 4 a 20 miliardi sono previsti nei buoni pasto federali - anche se questi stessi soccorsi ai poveri finiscono spesso per essere spesi in provvigioni fornite dalle grandi aziende.
Le critiche si fanno sentire. L'amministrazione di Barack Obama ha esplicitamente attaccato i sussidi come eccessivi e gli aiuti ai poveri come inadeguati.

Il dispendio di risorse irrita anche non poche associazioni conservatrici nonostante i repubblicani siano tra i grandi sostenitori delle misure a sostegno delle aziende. "Il governo tira la cinghia ovunque tranne che nell'agricoltura - ha dichiarato di recente a Bloomberg News Andy Roth, vicedirettore del Club for Growth -Questa legge è il manifesto degli interessi speciali".
Qualche riforma si è fatta strada nella nuova legge in arrivo, in risposta al dibattito internazionale sui sussidi agricoli e alla necessità di negoziare con partner accordi di libero scambio - ora dovrebbero cominciare le trattative con l'Europa. È scattata l'eliminazione di aiuti diretti a numerose coltivazioni, quali il mais al fine della produzione di carburante. Simili sussidi a mais, granaglie e cotone hanno finora totalizzato cinque miliardi l'anno e quelli al riso 2,6 miliardi dal 1995 a oggi.

Ma spesso questi pagamenti vengono sostituiti da una vasta e fitta rete di garanzie e promesse di soccorso in caso di oscillazioni nei valori di mercato dei prodotti, che a loro volta promettono di costare cari al contribuente.
La lobby agroalimentare - come dimostra un testo di legge che per tener conto della miriade di interessi è lungo quasi 1.200 pagine - rimane una delle piu' influenti a Washington. È una lobby che a sua volta non bada a spese: ha investito ben 138 milioni di dollari l'anno scorso per far ascoltare le proprie opinioni nella preparazione del Farm Bill, contro i 112 milioni dell'anno prima. Nelle elezioni presidenziali dello stesso anno ha fatto piovere sui candidati 91 milioni contro i 70 milioni del precedente appuntamento con le urne nel 2008. Ora si appresta a raccogliere i frutti.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi