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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 12:26.
Scontri violenti ieri sera hanno opposto dimostranti e polizia a Fortaleza, in Brasile, vicino allo stadio dove si stava svolgendo la partita per la Confederation Cup Brasile-Messico. La polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i 30mila dimostranti che si erano dati appuntamento sulle strade di accesso allo stadio.
Il governo aveva avvertito che avrebbe schierato l'esercito per impedire le manifestazioni che sono scoppiate in tutto il Paese contro il rincaro dei prezzi dei trasporti e contro le spese sostenute dallo Stato per ospitare l'evento sportivo e i mondiali del 2014. Diverse persone sono rimaste ferite. Gli slogan: «Brasile svegliati, un professore vale più di Neymar!», l'attaccante del Seleçao brasiliano recentemente trasferito al Barcellona per 57 milioni di euro, scandiscono i manifestanti. «Noi protestiamo perché il denaro investito negli stadi dovrebbe esserlo nell'educazione e nella sanità», dichiara Matheus Dantas, 18 anni. In serata le autorità di Rio e San Paolo hanno annunciato la revoca dei rincari.
Intanto Pelè, il simbolo del calcio brasiliano, ha deciso di parlare, chiedendo «una tregua» alle persone che stanno manifestando in tutto il Brasile. O Rei ha lanciato quindi un appello a chi sta protestando, affinchè tutti si trasformino, almeno durante la Confederations Cup, in un'unica grande torcida. «Dimentichiamoci di tutto questo casino che sta succedendo - è il gridò di Pelè - e pensiamo alla nazionale brasiliana, che rappresenta il nostro paese ed è il nostro sangue. Quindi ripeto: dimentichiamo certe cose e appoggiamo la Selecao fino alla fine, e non fischiamola». O Rei, il cui appello è stato trasmesso in tv da Globo e Sport Tv, sostiene che "bisogna dimenticare tutto il caos di questi giorni. «Chiedo una volta di più ai brasiliani di non confondere le cose. Stiamo cominciando la preparazione per la Coppa del mondo, e la Confederations Cup serve come test, per la squadra e per il Paese». «Chi vi sta parlando non è Pelè - conclude l'ex fuoriclasse vestito con una maglia della nazionale di quando giocava -. È l'Edson dei tempi della Cbd (vecchio nome della federcalcio brasiliana ndr), tifoso del Brasile».
Il Brasile è teatro di una protesta sociale senza precedenti da 20 anni: migliaia di persone, soprattutto giovani brasiliani, manifestano da una decina di giorni, più o meno in coincidenza con l'arrivo delle squadre impegnate nella Confederations cup, contro l'aumento del prezzo dei trasporti e la precarietà del servizio pubblico di base nel Paese, lanciando strali contro le colossali somme investite per la preparazione dei Mondiali di calcio del 2014 di cui il torneo in corso è considerato una prova generale in miniatura.
In Brasile si protesta in diverse città contro l'inefficenza dei servizi e lo spreco di denaro pubblico scatenata dall'aumento dei biglietti dei trasporti. Le prime proteste sono scoppiate la settimana scorsa a San Paolo, dove almeno 50mila persone hanno marciato per ore nella centrale avenida Paulista, mentre altre migliaia hanno protestato a Sao Goncalo (vicino Rio de Janeiro) e a Belo Horizonte ma presto si sono estese attraverso il Paese. A San Paolo la protesta è stata pacifica per le prime quattro ore, ma si sono poi verificate violenze davanti all'ufficio del sindaco con lancio di sassi contro le finestre e un veicolo della tv dato alle fiamme. Sono state vandalizzate una banca, diversi negozi e due stazioni ferroviarie. La polizia è poi intervenuta con gas lacrimogeni e ha effettuato otto arresti.
Già lunedì almeno 200mila persone avevano manifestato in diverse città, accusando il governo di corruzione e di spendere troppo per i grandi progetti legati ai mondiali di calcio invece che per i servizi pubblici. In seguito alle proteste di piazza che dalla settimana scorsa si susseguono in tutto il Paese, il governo del Brasile ha deciso di schierare la Forza Nazionale, un'unità di elite della polizia federale specializzata nelle operazioni anti-sommossa, per intensificare il dispositivo di sicurezza allestito per la Confederations Cup, torneo calcistico attualmente in pieno svolgimento: lo ha annunciato il ministero di Grazia e Giustizia, citato dall'agenzia di stampa statale Ab, secondo cui gli agenti scelti saranno dispiegati in cinque delle sei città che ospitano le partite.
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