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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 16:41.

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Michele Mario Giarrusso. Foto AgfMichele Mario Giarrusso. Foto Agf

«Sui ricorsi per l'ineleggibilità di Silvio Berlusconi abbiamo una data. E' il 9 luglio. Vedremo se la faranno slittare». Lo ha riferito il senatore del Movimento 5 Stelle Michele Mario Giarrusso, al termine della riunione della Giunta per le Elezioni e Immunità del Senato. La proposta emersa nell'incontro dovrà essere ratificata il 25 giugno. Giarrusso aveva minacciato di autosospendersi dall'organismo se non si fosse raggiunto l'accordo su una data. «Proprio per questo sono rimasto» commenta il Senatore, che prima della riunione aveva lamentato la scarsa cooperazione sul tema da parte delle «finte opposizioni».

Giarrusso si era candidato alla presidenza della Giunta, poi andata a Dario Stefano (Sinistra e Libertà). In quel caso, il senatore si era inalberato con il suo capogruppo a Palazzo Madama Vittorio Crimi, assente perché «non trovava il palazzo». Un vuoto determinante anche per l'elezione: dei quattro voti che dovevano convergere su Giarrusso contro gli «accordi sottobanco», ne sono arrivati solo tre.

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