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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 08:43.

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Barack ObamaBarack Obama

BERLINO – Barack Obama ha proposto di ridurre di un terzo ulteriore l'arsenale nucleare. Il discorso di oggi del presidente americano, pronunciato davanti alla Porta di Brandeburgo, ha avuto tutte le componenti emotive della storia: il 12 giugno del 1987 Ronald Reagan nello stesso luogo intimò a Michail Gorbaciov segretario a Mosca del partito comunista: «Tear down this wall», «abbatta questo muro». Il 26 giugno 1963, John Kennedy, 22 mesi dopo la costruzione del muro pronunciò davanti a 450.000 persone un'altra frase che restò nella storia: «Ich bin ein Berliner». Lo stesso Obama nel luglio del 2008, in piena campagna elettorale americana, raccolse 200.000 persone in un discorso che voleva emulare quelli di Kennedy e di Reagan.

Oggi Obama, che ha scelto di parlare davanti alla Porta di Brandeburgo, voleva che l'America e la sua presidenza lasciasse un'altra pietra miliare. Un alto funzionario dell'amministrazione ci aveva anticipato: «Ci saranno molte tematiche ma oggi il presidente annuncerà l'ultimo di una serie di passi concreti per avere pace e sicurezza in un mondo senza armi nucleari». Un gesto di apertura nei confronti della Russia dunque, quella stessa Russia di Vladimir Putin che appena due giorni fa ha preso le distanze da Obama sulla questione siriana creando non poco imbarazzo nell'amministrazione. E che subito ha respinto le offerte di Obama. Mosca non può «considerare seriamente» le proposte di disarmo fatte oggi dal presidente americano nello stesso momento in cui gli Usa sviluppano il loro sistema di difesa antimissile. A gelare, a sorpresa, le attese americane è stato il vice premier russo Dimitri Rogozin.

Obama aveva proposto riduzioni sia delle armi nucleari strategiche regolate dal trattato Start che delle armi tattiche dislocate nel teatro europeo. Per la armi strategiche la proposta è quella di ridurre di un terzo ulteriore il livello minimo già concordato con Mosca di 1.550 testate e di scendere dunqeu allo schieramneto di 1.000-1.100 testate.

Obama è convinto che 1.000 testate nucleari siano comunque sufficienti per garantire la sicurezza degli Stati Uniti. La Cina ad esempio, che pure è una grande potenza in ascesa dal punto di vista della produzione di armi ha circa 250 testate. Si aggiunga che c'è una componente economica nella decisione di Obama: secondo uno studio condotto dall'amministrazione la riduzione dell'arsenale consentirà di risparmiare in costi di mantenimento e messa a punto circa 58 miliardi di dollari.

L'annuncio è stato dato in anticipo forse per incoraggiare i berlinesi a venire alla Porta di Brandeburgo. Giugno a Berlino è un mese bellissimo, oggi c'è stata una splendida giornata di sole e la data appariva propizia: il 19 giugno cade fra il 13 giugno, quando parlò Reagan, e il 22 giugno, quando Kennedy fece il suo storico discorso. Ma non è stata di buon auspicio.

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