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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2013 alle ore 11:50.

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Enrico Letta (LaPresse)Enrico Letta (LaPresse)

Inizia con una piccola gaffe - la giornalista tedesca che lo introduce gli dà il benvenuto definendolo «il presidente del Consiglio Gianni Letta» il colloquio del premier Enrico Letta con i giornalisti stranieri associati alla Stampa estera, nella sede dell'associazione a Roma. Fin dalle prime battute, il bilancio del premier sull'azione del governo appare positivo. «Vi do una sensazione, un sentimento di partenza a 50 giorni dall'inizio, a me sembra una vita spiega all'assemblea - un sentimento molto positivo, sento che le cose stanno andando bene, come speravo. Sento che c'è energia positiva che si sta liberando. Vedo tantissime difficoltà ma vedo tanta determinazione, tanta voglia di fare».

Sentenze Berlusconi, Letta conferma: nessun effetto sul Governo
Per Letta, ci sono «tutte le condizioni per fare le cose positive e applicare il programma sul quale il Parlamento ha dato la fiducia». All'inevitabile domanda sugli effetti delle vicende giudiziarie di Berlusconi sulla vita dell'Esecutivo, il premier si limita a confermare la linea seguita nelle ultime ore: «Credo che il governo si stabile concentrato sui suoi obiettivi, e le vicende esterne di carattere giudiziario non avranno conseguenze sulla sua attività».

Accordo Italia-Svizzera: «è il momentum giusto. Se non ora, quando?»
Molte le domande di attualità, ovviamente correlate ai rapporti dell'Italia con i paesi stranieri, europei in particolare, come la richiesta di fare il punto sull'accordo fiscale con la Svizzera. «La mia volontà é lavorare in modo bilaterale con il governo svizzero in modo approfondito e ravvicinato - spiega Letta - Non voglio che si perda tempo». Tanto più che quello attuale sembra essere «il momentum giusto» per chiudere l'accordo sul segreto bancario con soddisfazione reciproca, anche se Letta non nasconde la sua preoccupazione per le relazioni Usa-Svizzera, sottolineando come non sia «un bel segnale» la bocciatura definitiva del parlamento di Berna di una intesa sul problema delle banche svizzere che hanno favorito l'evasione fiscale oltre Oceano.

Su giustizia e altro, Governo al lavoro per confermare affidabilità Italia
«Voglio lavorare sulla logica di favorire il più possibile la normalità e l'affidabilità dell'Italia», spiega Letta ai giornalisti stranieri dopo aver citato tra le cose concrete che potrebbero cambiare la percezione della serietà del nostro paese all'estero, incentivando anche gli investimenti, gli interventi per snellire e velocizzare la giustizia civile contenuti nel decreto del "Fare" approvato la scorsa settimana. In particolare, letta, ricorda il ripristino della mediazione civile obbligatoria in molte materie, il reclutamento di nuovi giudici ausiliari, e lo snellimento delle procedure per "attaccare" i 4 milioni di processi pendenti.

Voglio togliere dal nostro vocabolario la parola "scorciatoia"
Letta spiega poi un altro obiettivo ambizioso del suo Governo: voglio, racconta ai giornalisti, «Togliere dal vocabolario la parola scorciatoia, che da noi è un valore, un concetto culturale, molto più di un accorciamento del percorso. Per me è un disvalore, che fa sì che alcuni che hanno amicizie e contatti per ottenere risultati. Se non mi vedrete fare molti fuochi d'artificio, è perché vorrei annunciare solo le cose effettivamente fatte. Voglio mettere un po' di freddezza nel mio lavoro, verificando l'applicazione concreta delle decisioni prese il giorno prima. La mia determinazione è fare pochi fuori d'artificio, ma rispettare la sequenza annuncio, applicazione, verifica».

Legge elettorale in 18 mesi, impossibile tornare a votare con Porcellum
Quanto alle riforme più "politiche" - come la legge elettorale sollecitata ad inizio mandato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – Letta ribadisce l tempistica su cui lavora il Governo: «Sarà possibile arrivare ad una nuova legge elettorale entro 18 mesi», mentre non è possibile «tornare al voto con il Porcellum, perché riproporrebbe il problema che si é verificato dopo le ultime elezioni politiche e cioè l'impossibilità di avere la stessa maggioranza sia alla Camera che al Senato. «Votare con questa legge elettorale ci riporterebbe, come nel Gioco dell'oca, alla casella di partenza: é molto meglio lavorare per ottenere risultati sul rilancio economico e contemporaneamente fare la riforma costituzionale e della legge elettorale». Conclude Letta.

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