Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2013 alle ore 18:35.

My24
Il Teatro del Maggio musicale fiorentino . (Olycom)Il Teatro del Maggio musicale fiorentino . (Olycom)

Il Teatro del Maggio musicale fiorentino si avvia verso la liquidazione. Per la prima volta nella storia delle Fondazioni liriche italiane - nate alla fine degli anni Novanta – si apre dunque la strada della cessazione dell'attività come strumento per tentare il salvataggio. "La liquidazione è l'unica alternativa alla chiusura, e permetterà di pensare a un rilancio del Maggio musicale nell'arco di più anni", ha detto oggi il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine della riunione indetta al ministero dei Beni culturali con Comune (presente il sindaco Matteo Renzi) e Provincia di Firenze, e col commissario straordinario del Maggio, Francesco Bianchi.

Il prestigioso ente lirico italiano, organizzatore di uno dei più antichi festival europei (in corso la 76esima edizione), è infatti commissariato dal febbraio scorso a causa della grave situazione patrimoniale, economica e finanziaria. Nel 2012 la perdita operativa è stata di tre milioni, quest'anno la previsione tocca i -6 milioni con un costo del personale (345 dipendenti) pari a 21 milioni (il 70% del valore della produzione). "Così non possiamo stare in piedi", ripete da settimane il commissario straordinario, che ha proposto un corposo piano di tagli, al quale i sindacati hanno risposto proprio ieri con una proposta di risparmi annui sul costo del lavoro dei dipendenti da 2,75 milioni, corredata da una clausola anti-licenziamenti.

Il problema non è solo riportare il bilancio in pareggio, ma fare in modo che l'azienda possa ripagare il debito, pari a 35 milioni di euro. Gli enti pubblici sembrano aver valutato l'impossibilità dell'operazione, e ora si preparano alla liquidazione con la prospettiva della nascita di un nuovo ente che riassorba una parte dei dipendenti (il presidente Rossi ha chiesto un sostegno di 16 milioni alla Cassa depositi e prestiti). Anche se il ministero dei Beni culturali ci va cauto: "Nella riunione di oggi abbiamo chiesto al commissario un piano che consenta la continuità e il rilancio dell'attività e della programmazione artistica e il raggiungimento, entro tempi prestabiliti, dell'equilibrio economico-finanziario".

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi