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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2013 alle ore 09:27.

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Bollette pazze? Vantaggi e trappole dai contratti "alternativi" di luce e gas

Gioie ma anche possibili dolori dalla liberalizzazione dei mercati dell'elettricità e del gas. Nell'elettricità siamo primi in Europa, nel gas arranchiamo un po' meno. Comunque se fossero in vigore i vecchi meccanismi di calcolo che caratterizzavanole tariffe amministrate imperanti fino a 10 anni fa i clienti italiani pagherebbero «tariffe superiori di circa il 20%», sostiene Nomisma Energia nel rapporto presentato a Roma sui vantaggi del mercato libero di elettricità e gas.

I maxi-aumenti degli ultimi anni? Dovuti «in primo luogo alla crescita dei costi di produzione o di importazione a monte, a loro volta legati al prezzo del petrolio greggio salito di quattro volte negli ultimi 10 anni ad oltre 100 dollari per barile», puntualizza il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. Lo scenario mostra una buona liberalizzazione complessiva dei nostri mercati energetici, con «più di 250 operatori presenti sul mercato elettrico e quasi trecento nel gas». E ciò consente al consumatore di scegliere «tra una pluralità di offerte quella più adatta alle esigenze», tant'è che la platea dei consumatori italiani mostra un tasso di switching (cambio volontario del fornitore o della tipologia di contratto) attorno al 10% l'anno, allineato a quello medio europeo.

Offerta variegata
Così almeno un consumatore su quattro è passato al mercato libero. Con offerte che secondo le valutazioni di Nomisma Energia permettono di risparmiare fino a 150 l'anno «grazie una variegata serie di tipologie contrattuali», che vanno dei prezzi fissi a quelli indicizzati alle commodities, da quelli differenziati per fasce orarie ai contratti correlati a una serie di benefici: dai buoni sconto per altri merci servizi alle assicurazioni delle abitazioni compresa nel contratto. «Una famiglia media che sfrutti questi sconti e servizi distintivi - rimarca Tabarelli - può ottenere un beneficio addirittura superiore all'intero costo annuo della bolletta elettrica». Perché «nel 90% dei casi le offerte del mercato libero risultano più vantaggiose rispetto alle forniture tutelate».
Ma le trappole, va sottolineato, non mancano. Dalle dettagliate tabelle comparative allestite da Nomisma Energia si evince che la convenienza economica complessiva dei contratti di maggior tutela (quelli che buona parte della popolazione conserva in eredità delle vecchie tariffe amministrate) si pongono praticamente a metà classifica riguardo alla convenienza complessiva.

Il marchio non basta
Scegliendo con attenzione tra le diverse alternative i vantaggi possono effettivamente essere rilevanti. Ma se non si sceglie attentamente gli aggravi sono invece in agguato. E non solo da parte degli operatori più piccoli e meno blasonati. A questo proposito lo studio di Nomisma energia si rifà agli strumenti analitici messi a disposizione dei consumatori dall'autorità dell'energia, che raccolgono così un ulteriore "certificazione di qualità" da parte degli analisti.

Nomisma Energia cita esplicitamente il "Trova Offerte", lo strumento messo a disposizione dall'Authority per lenergia proprio per comparare i prezzi delle offerte di elettricità e gas. E "per quel che riguarda le forniture elettriche domestiche, è emerso – Nomisma Energia ci guida così - che la differenza fra il prezzo di quella più a buon mercato e quella più cara, è di quasi il 31%, mentre tale differenza ammonta al 10% rispetto alla tariffa di maggior tutela. Per l'elettricità si pongono al di sotto di tale livello 14 offerte, su un totale di 28 presenti sul servizio".

Analoga la situazione per il gas: "l'offerta più costosa è superiore del 22% rispetto a quella meno cara; mentre la tariffa di tutela è superiore dell'8%. Sono più economiche, rispetto alla tariffa tutelata, 16 offerte su un totale di 23".

Ci ricorda Tabarelli che "a garanzia del consumatore" l'Authority di settore "ha previsto l'obbligo di presentare una scheda di confrontabilità al cliente finale, che paragona le condizioni economiche del contratto offerto con quelle del servizio tutelato". E "in base alle analisi svolte" le 82 offerte considerate mostrano per il gas una differenza che va da una maggior spesa di circa 100 euro all'anno ad un risparmio di altrettanto. Più stretta, ma comunque non irrilevante, la "forbice" nei contratti per l'elettricità, con un divario tra una maggior spesa di 60 euro all'anno ad un risparmio di 40 euro.

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