Meno nati e meno matrimoni a causa della crisi. La fotografia dell'Italia nei dati Istat
L'analisi dell'ente statistico sul «Bilancio demografico nazionale». È boom neonati stranieri: quasi 80mila l'anno scorso (+14,9%)
di Andrea Carli
8. Migrazioni più consistenti verso Nord-ovest e Centro
L'incremento demografico del nostro Paese - mette in evidenza l'Istat nel bilancio demografico - deriva da un tasso migratorio con l'estero positivo (4,1 per mille), mentre quello interno è pari a 0,2 per mille. Considerando i dati a livello ripartizionale, la somma dei tassi migratori interno ed estero indica il Centro come l'area più attrattiva, con un tasso pari all'8,9 per mille, seguito dal Nord-ovest (6,1 per mille) e dal Nord-est (5,3 per mille). Il Sud acquista popolazione a causa delle migrazioni con l'estero, che tuttavia non riescono a compensare la perdita di popolazione dovuta alle migrazioni interne, con il risultato di un tasso migratorio interno più estero negativo (-0,3 per mille). A livello regionale, il Lazio risulta essere la regione più attrattiva (11,6 per mille), seguita dalla Toscana (7,8 per mille) e dall'Emilia-Romagna (7,3 per mille). Tra le regioni del Mezzogiorno solo l'Abruzzo si stacca nettamente dalle altre con un tasso pari a 4,7 per mille.
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