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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2013 alle ore 06:43.

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ROMA
Nel Pdl cresce l'ipotesi che Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, possa raccogliere in politica il testimone del padre. La questione è tornata d'attualità dopo le dichiarazioni di Luigi Bisignani, ospite ieri del programma di Radio2 «Un Giorno da Pecora»: «Ieri sera c'è stata una cena ad Arcore - ha raccontato Bisignani -. Berlusconi si è convinto che il dopo-Berlusconi è Marina. Io non c'ero ma c'erano i familiari, Piersilvio, Marina e Barbara. Poi Francesca Pascale e l'avvocato Ghedini». Bisignani ha spiegato che «il piglio e la forza che Marina Berlusconi ha messo in quella cena ha convinto tutti che il vero erede è lei. D'altra parte, in tutte le grandi democrazie, per esempio negli Stati Uniti, ci sono delle dinastie: quella dei Bush, quella dei Kennedy».
«Marina è stata anche fatta testare - ha aggiunto Bisignani -, un sondaggio coi parlamentari del Pdl è andato molto bene. Le elezioni con Marina Berlusconi contro Matteo Renzi sarebbero un bello scontro». «Se Marina si decide - ha concluso Bisignani - passa, vince e convince».
Micaela Biancofiore, coordinatore regionale Pdl del Trentino Alto Adige e sottosegretario alla pubblica amministrazione, ha ribadito: «Noi un Renzi, molto più serio, preparato e affidabile, lo abbiamo e si chiama Marina Berlusconi. Di fronte a una sua discesa in campo, con dietro un padre oggi ancora più amato dal popolo italiano, non ci sarebbe speranza per nessun altro di conquistare il governo del Paese». Anche se oggi - prosegue Biancofiore - «è prematuro perché un leader, Silvio Berlusconi, lo abbiamo ancora, ed è più forte nel cuore della gente, che in queste ore ci sta subissando di messaggi di solidarietà contro una sentenza abnorme». Convinta Daniela Santanché: «Spero che Bisignani abbia ragione, ne sarei ben contenta». E l'europarlamentare Lara Comi: «Marina Berlusconi a capo di una Forza Italia 2.0 sarebbe un'ottima prospettiva. Spero che la rivelazione di Bisignani non sia una battuta giornalistica».
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