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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2013 alle ore 13:45.

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Via libera al gasdotto Tap (che arriva in Italia), bocciato il Nabucco

Una conferma, non ancora ufficiale, della scelta fatta dal consorzio Shah Deniz II per le forniture all'Europa del gas, è arrivata oggi dalla Grecia. Secondo una fonte vicina al dossier, una delegazione del consorzio ha informato ad Atene il primo ministro Antonis Samaras che il tracciato scelto per portare il gas in Europa è il Gasdotto Trans-Adriatico (Tap), che passa appunto attraverso la Grecia.

Precedentemente la compagnia austriaca Omv aveva comunicato di essere stata informata che il progetto concorrente, Nabucco-West (di cui Omv è uno dei promotori), è stato scartato dai membri del consorzio formato dalla compagnia Bp e dal gruppo di stato azero Socar.

l consorzio che sta sviluppando il giacimento di Shah Deniz, composto da Bp, Statoil, Total, Lukoil, Socar (Azerbaigian), Nioc (Iran) e Tpao (Turchia), avrebbe quindi dato la preferenza al gasdotto Tap - a scapito del Nabucco - per portare in Europa il gas azero. La britannica Bp, che guida il consorzio, non ha voluto commentare l'indiscrezione.

Finora, secondo i responsabili dell'azera Socar, entrambi i gasdotti avevano pari possibilità di aggiudicarsi il "trasporto". La pipeline Nabucco corre dal confine occidentale turco fino all'Austria, passando per Bulgaria, Romania e Ungheria. Il gasdotto Tap (che è più corto di 500 km rispetto al progetto concorrente) passa attraverso le frontiere di Grecia, Turchia, Albania e (sotto il mare Adriatico) dell'Italia. Nel progetto Tap sono presenti Axpo, Statoil ed Eon.

Due settimane fa il ministro dell'Energia azero, Natig Aliyev, aveva preannunciato l'imminente decisione, spiegando come il fattore costi sarebbe stato fondamentale della scelta finale, dal momento che la britannica Bp, la norvegese Statoil, la compagnia azera Socar e gli altri partner del consorzio Shaz Deniz hanno già dovuto ritardare la produzione dal 2012 fino eventualmente al 2018. Infatti, aveva spiegato Aliyev, «il fattore principale per i partner è quello commerciale a breve termine. Devono rientrare del loro investimento il prima possibile».

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