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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2013 alle ore 14:48.
«La recessione economica sta fortemente limitando la possibilità di tenuta e di crescita
dell'occupazione anche nel settore dei servizi, con la conseguenza che la fisionomia del conflitto appare geneticamente mutata a vantaggio di frequenti e preoccupanti forme di scioperi improvvisi». A lanciare l'allarme è Roberto Alesse, presidente della commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, nella relazione annuale presentata al Parlamento.
Allarme per Tpl e rifiuti
I dati più preoccupanti, ha sottolineato Alesse, riguardano i settori del trasporto pubblico locale (Tpl) e della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nel 2012, nel Tpl ci sono stati 36 blocchi selvaggi che hanno prodotto 150 giorni di astensione del lavoro. Nei primi sei mesi del 2013 si sono registrati 155 scioperi su 211 proclamazioni e 19 astensioni selvagge. Nel settore dei rifiuti lo scorso anno si sono verificate 62 interruzioni non autorizzate dal servizio. «Le cause più significative della recrudescenza del conflitto - ha aggiunto Alesse - sono quelle riconducibili in primo luogo ai mancati rinnovi dei contratti, alle ipotesi di ristrutturazione aziendale e alle difficoltà per gli enti territoriali di adempiere agli impegni finanziari assunti con i contratti di affidamento dei servizi pubblici».
Nel 2012 è salita la conflittualità
È aumentata nel 2012 la conflittualità nei luoghi di lavoro. Le proclamazioni di sciopero sono infatti aumentate del 5% passando dalle 2.229 del 2011 alle 2.330 del 2012. Le azioni di sciopero effettuate sono state 1.375 con un lieve aumento rispetto alle 1.339 del 2011. La conflittualità si mantiene stabile, ma sempre sostenuta, nel settore dell'igiene ambientale, pulizie e multiservizi (351 e 243 proclamazioni rispetto alle 355 e alle 187 del 2011). Resta "alta", ha sottolineato Alesse, la concentrazione di scioperi nei trasporti. Nel settore aereo le proclamazioni sono state 171 contro le 132 dell'anno precedente; 154 nel trasporto ferroviario contro le 149 del 2011; oltre 66, il doppio di quanto registrato
l'anno precedente, nel settore del trasporto marittimo. Il 2012, invece, ha registrato un calo del 23% nelle proclamazioni di sciopero nel trasporto pubblico locale (Tpl), che ha registrato 357 proclamazioni contro le 465 del 2011. «Il dato - ha però osservato Alesse - non tiene conto dei diffusi episodi di scioperi spontanei posti in essere»
Frammentaria situazione sindacale
«L'effettiva tenuta delle regole predisposte dalle organizzazioni sindacali più responsabili, in particolare nel settore dei servizi, é messa duramente a repentaglio dalla grave situazione di frammentazione sindacale, coincidente con l'eccessiva molteplicità d'interessi collettivi, organizzati, per lo più, per singole professionalità», ha sottolineato Roberto Alesse. Secondo il Garante «si tratta di una questione estremamente delicata. Se, da un lato, infatti, l'esercizio del diritto di sciopero va riconosciuto in capo a qualsiasi lavoratore e a qualsiasi organizzazione sindacale, dall'altro, si avverte sempre di più l'esigenza di evitare che a tale strumento - rileva Alesse - si faccia ricorso in modo spregiudicato, magari a discapito delle organizzazioni sindacali maggiormente capaci di raccogliere il consenso della maggioranza dei lavoratori«. Secondo Alesse «ne discende, pertanto, la necessità di una più efficace verifica del criterio della rappresentatività sindacale, che, com'é noto, rimane uno dei problemi più spinosi del nostro ordinamento
sindacale».
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