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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2013 alle ore 19:37.

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Saipem, affonda impianto in Congo: un disperso e 6 feriti


Un impianto della Saipem è affondato in Congo e un membro dell'equipaggio è «risultato disperso, mentre altri sei sono rimasti feriti, in modo non grave». Lo comunica la società del gruppo Eni, affermando che «ieri notte, 1 luglio, il mezzo di perforazione autosollevante 'Perro Negro 6', mentre erano in corso le operazioni di posizionamento prima dell'inizio dell'attività di perforazione presso la foce del fiume Congo, in una profondità d'acqua di circa 40 metri, tra le coste dell'Angola e della Repubblica Democratica del Congo, a seguito del cedimento del fondo marino sotto una delle tre gambe del mezzo, si è improvvisamente inclinato imbarcando acqua, e alle 10,30 odierne l'impianto, senza personale a bordo, si è capovolto ed è affondato».

«Le procedure d'emergenza - sottolinea la Saipem - prontamente attivate ieri hanno permesso di evacuare rapidamente il personale a bordo. Dei 103 membri dell'equipaggio, dopo il brusco inclinamento, uno è risultato disperso mentre altri sei sono rimasti feriti, in modo non grave. Al momento non risultano inquinamenti ambientali, e vengono prese tutte le misure possibili di prevenzione». Il team di emergenza della Saipem, sottolinea la società del gruppo Eni, «sta operando in stretta collaborazione con le autorità angolane e la struttura operativa del cliente». La Saipem «è coperta da polizza assicurativa per la perdita dell'impianto, oltre che per eventuali danni ambientali e la rimozione del relitto».

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