Le griffe del made in Italy che hanno perso il tricolore
Le griffe agroalimentari italiane hanno sempre maggiore appeal sui mercati. Lo shopping dei marchi storici da parte di aziende straniere e multinazionali negli ultimi anni ha sottratto all'Italia un patrimonio che la Coldiretti, in uno studio presentato in occasione dell'assemblea ,ha valutato in circa 10 miliardi.
di Annamaria Capparelli
2. Gancia
Le bollicine italiane hanno fatto gola ai russi. Il famoso spumante italiano è stato ceduto per una quota del 70% al re della vodka, l'oligarca russo Rustam Tariko per cento milioni di euro. Ma Tariko ha già l'opzione d'acquisto per il restante 30 per cento ancora nelle mani della famiglia Gancia. Gancia e Russki Standard avevano già un business in comune: i prodotti italiani sono venduti in Russia dalla polacca Cedc, di cui il più grande azionista è Tariko con il 9% del pacchetto. La Russia è tra i mercati più importanti per la vendita delle bollicine made in Italy. Gancia vende ogni anno circa 25 milioni di bottiglie
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