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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 07:46.

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(Reuters)(Reuters)

TOKYO – E' iniziata ufficialmente oggi - con una grande novità nel segno della deregulation - la campagna elettorale in Giappone per il rinnovo di metà dei seggi alla Camera Alta, che avverrà con il voto del prossimo 21 luglio: sono le prime elezioni politiche in cui è consentito ai candidati e ai partiti l'utilizzo di Internet, dopo che nell'aprile scorso è stato finalmente abrogato l'anacronistico ostracismo alla Rete, durato tanto a lungo a causa delle resistenze dei vecchi politici verso l'innovazione nella comunicazione elettorale. Finora i candidati non potevano nemmeno aggiornare il loro sito nel periodo ufficiale della campagna elettorale, né inviare messaggi ai potenziali elettori attraverso i social media. Quindi la novità si estende dai candidati al pubblico, che potrà ora essere informato meglio sulle piattaforme politiche e compararle più agevolmente.

Senonché, più che in altri Paesi, il legislatore si è mostrato preoccupato dei possibili effetti negativi che possono accompagnare l'uso del Web: ha introdotto nuovi profili di reato non tanto per i candidati, ma per gli stessi elettori, ossia per tutti i cittadini. Chi riceve materiale elettorale per e-mail, per esempio, non può (secondo la legge) girare l'e-mail a terzi. Non si deve - dice sempre la normativa - sollecitare via computer altri elettori a votare un candidato piuttosto che un altro. L'intento è quello di evitare sia un proliferare indiscriminato di mail-spam sia lo "spoofing" con cui qualcuno finge di essere un candidato per danneggiarne l'immagine. Ma le sanzioni previste - fino a 500mila yen o persino fino a due anni di carcere e la sospensione successiva dei diritti elettorali - appaiono sproporzionate, anche se per la verità di difficoltosa applicazione pratica. Per cercare poi di evitare "hate speech" e commenti violenti, falsi o ingannatori "postati" con il furto di identità, la nuova normativa richiede che ogni blog lanciato durante il periodo di campagna elettorale fornisca chiaramente informazioni di contatto, chiamando in causa i provider.

I media tradizionali - che dall'estensione del ruolo politico del cyberspazio vedono erodere il loro tradizionale ruolo di assoluta preponderanza nel delineare gli orientamenti elettorali - abbondano in avvertimenti su rischi e pericoli del Web non solo negli abusi, ma proprio in sé, come potenziale fomentatore di estremismo e di "polarizzazione di gruppo". Comunque molti politici sembrano ancorati ai modi tradizionali di ricerca del consenso. Lo stesso segretario generale del partito di governo, Shigeru Ishiba, ha dichiarato che conta molto di più stringere mani e fare campagna sul territorio che non affidarsi a messaggi sui social network. Così anche in questa occasione i luoghi di passaggio delle città - come gli spazi di fronte alle stazioni ferroviarie - saranno puntellate nei prossimi giorni dai soliti camioncini, dal tetto dei quali i candidati grideranno i loro slogan a una folla di passanti per lo più visibilmente indifferente.

I pronostici sono tutti per una grande vittoria della coalizione di governo guidata dal Partito Liberaldemocratico delpremier Shinzo Abe, che si avvia conquistare la maggioranza assoluta della Camera Alta ora controllata dall'opposizione. Da un Abe vincente gli investitori internazionali si aspettano il varo concreto dell'incisivo programma di riforme promesso dall'"Abenomics".

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