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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2013 alle ore 12:47.

Trecento milioni iniettati in pochi giorni nel tessuto economico di Napoli. Se il sindaco De Magistris riuscirà a tener fede all'annuncio sul sito del Comune con cui promette, appunto, il saldo dei primi trecento milioni di arretrati «entro il 10 luglio 2013» per il capoluogo partenopeo il decreto sblocca-debiti avrà subito un effetto-shock. Perché dopo anni di attesa - le prime fatture nell'elenco online risalgono al 2008 - i creditori del Comune di Napoli si vedranno saldare il dovuto nel giro di pochi giorni.
Certo per Napoli si tratta solo di un primissimo assaggio: l'elenco pubblicato dal Comune riguarda solo il periodo giugno 2008-marzo 2010 e vale appunto 300 milioni, una goccia nel mare dei debiti accumulato dall'ente in pre-dissesto che solo di residui passivi vanta 3,2 miliardi.

Lo smaltimento sarà rapido per Milano che prevede di liquidare tutto entro agosto. Anche perché il Comune ha fatture in arretrato per circa 3,5 milioni (a fronte però di spazi finanziari di allentamento del patto di stabilità già «prenotati» per 93 milioni).
Chiude la partita entro l'estate il Comune di Genova che però ha solo 11 fatture da liquidare entro agosto.
Al lato opposto nelle scelte di smaltimento dell'arretrato si trovano il Comune di Venezia e quello di Potenza. Puntuali nel rispettare la scadenza di ieri, le due città hanno pubblicato lunghi elenchi di creditori rigorosamente in ordine di emissione di fattura, ma tutti raggruppati sotto un'unica data di pagamento, peraltro neanche troppo vicina. Venezia promette di soddisfare tutti entro il 30 novembre di quest'anno, senza distinguere tra chi aspetta da anni e chi ha appena staccato l'ultima fattura il 30 giugno scorso. Potenza guarda addirittura al 30 giugno 2014 per saldare i suoi oltre 900 creditori.

Certo, sicuramente si tratta di una scelta di mera prudenza e i due capoluoghi riusciranno in realtà a soddisfare qualcuno anche prima, ma con questa indicazione rischiano di lasciare imprese e professionisti nell'incertezza per mesi.
Cautela anche da parte del Comune di Palermo. Sul sito è disponibile un elenco di 36 fatture accompagnate da una "data presumibile di pagamento". Si parte il 12 luglio e si finisce, in tempi tutto sommato accettabili, il 31 dicembre di quest'anno.
Al contrario, il Comune di Firenze pubblica un piano dettagliato, con bonifici scaglionati in moltissime tranche, e una data certa per ogni singola fattura: si comincia a saldare l'8 luglio ma si finisce soltanto il 31 marzo 2014. Da segnalare poi che i creditori del sindaco Matteo Renzi trovano nel piano anche gli eventuali motivi di blocco del pagamento: diverse sono le pendenze giudiziarie che sono legati agli esiti di contenziosi in tribunale.
Da segnalare, infine, la scelta originale del comune di Cagliari: il capoluogo sardo non ha pubblicato un vero e proprio piano come richiesto dal decreto sblocca-debiti. Ma ha creato un portale del creditore per imprese e professionisti. Ad accesso rigorosamente riservato.

(V. Uv.)

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