Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2013 alle ore 08:22.

My24


ROMA
Scadenza rispettata a metà per Asl e ospedali. Tra gli enti sanitari monitorati solo uno su due ha finora pubblicato online l'elenco dettagliato delle fatture scadute per le quali è stata comunicata ai creditori la data di pagamento prevista. L'ultimo giorno per adeguarsi era venerdì, in base alle prescrizioni del decreto sblocca-debiti (35/2013). Anche le aziende sanitarie confermano quindi i punti deboli dei risultati dello screening pubblicato ieri dal Sole-24 Ore su ministeri, regioni e capoluoghi di regione.
Il focus su Asl e ospedali è partito dall'elenco pubblicato sul sito di Assobiomedica, dove sono indicati i tempi di pagamento, ad aprile, delle oltre 270 strutture sanitarie pubbliche. Sono stati messi sotto la lente 10 tra i primi enti con i ritardi più elevati (si veda la tabella in basso). La Asl Napoli 1 Centro, che ha ritardi di 1.588 giorni, nel suo sito non ha alcun riferimento all'elenco. Spulciando nella sezione trasparenza, dove di solito gli enti finora hanno reso disponibile la lista, non c'è nulla. Nella sezione gestione pagamenti compare la dicitura pagina in allestimento.
Bene, invece, per chiarezza e facilità di accesso tre enti: l'azienda sanitaria provinciale di Cosenza, l'azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini e l'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio (entrambe di Catanzaro). In ognuno dei loro portali istituzionali, già in home page, c'è un banner che richiama la pubblicazione dell'elenco. In questi casi si è scelto, nel codice fornitore, di indicare la partita Iva oscurata delle prime 4 cifre. A differenza di quanto avvenuto per alcune amministrazioni regionali, che indicavano o il numero della fattura o persino la ragione sociale dell'azienda interessata dal pagamento. Altro caso è quello dell'azienda ospedaliero-universitaria di Salerno S. Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona: nel sito bisogna cercare nella sezione trasparenza, dove c'è l'elenco di tutti gli oltre 18mila pagamenti da effettuare. Da domani bisognerà verificare quante altre amministrazioni si adegueranno con la normativa. Ieri, intanto, la Regione Lazio ha comunicato di aver inserito da venerdì sera in un link nella sezione dell'assessorato al Bilancio, sul sito istituzionale dell'amministrazione, i dati sui pagamenti. Fino a venerdì alle 20 era consultabile, invece, sulla sezione sanità solo l'elenco dei pagamenti delle Asl. La Regione Lombardia, invece, in una nota dell'assessore all'Economia Massimo Garavaglia ha specificato che la mancata pubblicazione dell'elenco dipende dal fatto che l'ente non ha debiti scaduti con le imprese. La Regione – ha sottolineato l'assessore – «paga i propri debiti entro 65 giorni, quasi in linea con la direttiva europea, come del resto ha recentemente sottolineato, molto positivamente, la Corte dei conti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi