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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2013 alle ore 17:07.

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Le utility giapponesi chiedono di riattivare dieci reattori

TOKYO - La morte per un tumore all'esofago a 58 anni di Masao Yoshida _ che come responsabile della centrale di Fukushima Daichi, guidò le operazioni per contenere l'emergenza nucleare provocata dallo tsunami dell'11 marzo 2011 – è una notizia che colpisce: per quanto alti funzionari della società di gestione Tepco si siano affrettati a negare la relazione, nel singolo caso, tra insorgere del cancro e esposizione alla radioattività, resta il fatto che è morto troppo presto un uomo al quale tutto il Giappone, e il mondo, deve gratitudine. Eppure la sua morte è coincisa con una corsa delle utility a inoltrare la richiesta di riattivare alcune centrali nucleari chiuse dopo l'incidente: proprio questo lunedì è entrata in vigore la nuova normativa sulla sicurezza degli impianti e quattro compagnie elettriche non hanno perso tempo nel richiedere di rimettere in funzione dieci reattori presso cinque centrali.

La procedura richiederà alcuni mesi, ma l'anno prossimo _ o forse già a fine 2013 _ quasi sicuramente il Giappone avrà altre centrali in funzioni (oggi sono solo due i reattori in attività). Il partito liberaldemocratico del premier Shinzo Abe preme per un consistente ritorno all'energia nucleare e si avvia, secondo tutti i pronostici, a una grande vittoria nelle elezioni del 21 luglio per il rinnovo di metà della Camera Alta: un aaffermazione che gli consentirà di controllare entrambi i rami del Parlamento. L'opposizione è allo sfascio e, per quanto nei sondaggi una maggioranza della popolazione si dichiari contro il nucleare, la questione non riesce a "sfondare" in una campagna elettorale dominata dalle promesse dell'Abenomics di un rilancio dell'economia. Nemmeno le preoccupanti notizie di questi ultimi giorni dalla centrale di Fukushima Daiichi _ sempre più alti livelli di contaminazione da cesio radioattivo (oltre che da tritio e stronzio) nell'acqua dei terreni prossimi agli impianti danneggiati _ possono intaccare il fenomeno di apparente dissociazione di un popolo in maggioranza divenuto anti-nucleare ma pronto a votare in massa il partito più pro-nucleare di tutti.

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