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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2013 alle ore 12:07.

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Grillo: «Paese sta saltando. Ho chiesto a Napolitano di andare in tv per dire verità agli italiani»

«Il paese è in macerie. Occorrono misure urgenti e straordinarie pari a quelle di un'economia di guerra. Non si può aspettare oltre, neppure un giorno. Non abbiamo più tempo». Al Senato, dove è giunto per raccontare in conferenza stampa i contenuti del suo incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, avvenuto questa mattina alle 12, il leader Beppe Grillo pone l'accento sull'Italia ormai in emergenza senza che il Governo riesca a trovare una soluzione alla crisi del paese: «La nazione è una pentola a pressione che sta per saltare. E il governo si balocca».

Cambiare legge elettorale, se occorre sciogliere Camere e tornare al voto
«Chi oggi è al governo del paese - spiega Grillo riassumendo ai giornalisti il contenuto della conversazione con Napolitano - è responsabile dello sfacelo. Sono gli stessi che hanno distrutto l'economia. Il governo delle larghe intese é stato voluto fortemente da lei e tutela solo lo status quo e gli interessi di Silvio Berlusconi». «Ho detto al presidente: "Cerchi di fare qualcosa, lei si é assunto una responsabilità immane"», aggiunge Grillo, che riferisce di aver anche sollecitato anche un cambiamento della legge elettorale, che è incostituzionale, e, se occorre, «sciogliere il Parlamento e tornare alle urne». Quindi ha spiegato di di aver anche esortato Napolitano ad «andare in tv a reti unificate a dire la verità su come sta il Paese, non c'é più tempo». «Noi abbiamo il 25%, siamo in un angolo. Se il parlamento è così, non fa nulla allora noi usciremo dal parlamento. Uscire dal parlamento non significa abbandonarlo, ma portarlo lì dove serve, a lavorare fuori, perché il lavoro dei parlamentari grillini a Roma è snobbato in una maniera vergognosa. Se si torna a elezioni noi ci saremo, non si illudano», ha aggiunto. «Non siamo più da tempo una repubblica parlamentare e forse non siamo più nemmeno una democrazia», ha proseguito Grillo.

Se cade il Governo Letta e non vengono sciolte le Camere il Movimento 5 Stelle appoggerà un nuovo Governo, viene chiesto a Grillo? «Non so» risponde il leader del M5s, chee subito puntualizza: «Un nome per il governo non lo posso dire io o lui. Ci saranno nomi decisi dal Movimento e dalla Rete». Come è successo in passato per Prodi e Rodotà che «sono stati affossati dagli amici degli amici». «Ma non possiamo parlare di questo perché il problema vero è che non abbiamo più tempo. Il Paese se ne sta andando via alla velocità della luce».

Su Berlusconi: «Bisogna fare pulizia»
«Berlusconi non dovrebbe neanche mai essere entrato in Parlamento, in un Paese normale. Ma continuano a legittimarlo nel governo», ha detto Grillo, rispondendo a una domanda sulle ultime vicende che riguardano il Cavaliere. «Bisogna assolutamente fare pulizia», ha aggiunto

«Nessuno è riuscito a frenare il debito che ci sta divorando»

«Il debito pubblico ci sta divorando. Paghiamo 100 miliardi di euro l'anno di interessi. Solo quest'anno per non fallire dovremo vendere 400 miliardi di titoli - ha proseguito Grillo -. Né Berlusconi, né Monti né Letta sono riusciti a frenare il debito. Gli interessi sul debito, la diminuizione delle entrate fiscali causate dal fallimento di massa delle imprese, alla disoccupazione e al crollo dei consumi rappresentano la certezza del prossimo default. Non c'è scelta, il debito pubblico va ristrutturato».

«Noi arginiamo la rabbia di chi vorrebbe prendere i fucili»
Il Movimento 5 stelle fa argine alla rabbia di chi vorrebbe «prendere i fucili», ma ora serve un «resettaggio totale» della classe politica italiana, «devono andare a casa tutti. Bisogna eliminarli, dobbiamo buttarli fuori tutti - ha detto Grillo -. L'ho detto a Napolitano: cerchiamo di cambiare perché siamo persone perbene. Cosa volete di più, dovreste essere orgogliosi che il Movimento ha tenuto un po' di democrazia. L'ho detto al presidente della Repubblica, cerchiamo di temperare animi di persone che vorrebbero prendere i fucili. Ma quanto possiamo tenere, quando ti prendono per il culo in Parlamento. Dobbiamo fare un resettaggio totale, devono andarsene a casa tutti».

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