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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2013 alle ore 06:44.

L'articolo 169 del Codice di procedura penale prevede che in questi casi i 30 giorni che separano l'udienza dal relativo avviso alle parti possano essere ridotti fino a 20. La stessa procedura si segue quando l'imputato è in custodia cautelare e i termini stanno per scadere. Ogni anno, poi, una circolare del primo presidente della Cassazione stabilisce i criteri in base ai quali questi casi «urgenti» devono essere assegnati alla Sezione feriale durante il periodo delle vacanze estive.
Così è andata anche per il processo Mediaset. Sarebbe stato sospetto o bizzarro il contrario, se cioè ci fosse stata una deroga a queste regole, legislative e di buona amministrazione. Evitare la prescrizione è doveroso.
Il processo Mediaset
Il rischio della prescrizione imminente per una delle due frodi fiscali contestate a Berlusconi era già stato segnalato al Palazzaccio con un fax del 1° luglio della Procura di Milano. La Cassazione - come sempre in questi casi - ha ricontrollato in sede di «spoglio» del ricorso presentato da Berlusconi e ha verificato che il 1° agosto scade il termine per la frode fiscale consumata nel 2002. Di qui la segnalazione alla Procura generale. Che in base all'articolo 169 ha chiesto la riduzione dei termini a 20 giorni, accolta dal presidente della III sezione penale della Corte. A quel punto, l'udienza è finita nel periodo feriale, che va dal 25 luglio al 15 settembre, durante il quale è sospesa per legge l'attività giurisdizionale, salvo per i processi con imputati in custodia cautelare prossima alla scadenza o con prescrizione imminente. È irrilevante che il rischio-prescrizione riguardi uno solo dei reati contestati, perché la sua estinzione può incidere sull'entità della pena e, quindi, anche sull'interdizione dai pubblici uffici. La vicenda è stata da ultimo segnalata dal Corriere della Sera, che ieri spiegava come il processo Mediaset rischiasse l'amputazione se la Cassazione se ne fosse occupata in autunno. Ma la Corte aveva già provveduto a evitare questo rischio, anticipando l'udienza al 30 luglio.
Le date chiave della vicenda
25 giugno 2001: le indagini
Con le perquisizioni della guardia di Finanza negli uffici Mediaset a Cologno Monzese viene resa nota l'esistenza di un'indagine sui diritti tv
26 ottobre 2012: la sentenza di primo grado
Il tribunale di Milano condanna Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione per frode fiscale, più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici (condanna non subito esecutiva)
8 maggio 2013: la sentenza di secondo grado
I giudici della Corte d'Appello di Milano confermano la condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici
30 luglio 2013: la Cassazione
I difensori di Berlusconi presentano ricorso in Cassazione. Il processo è assegnato alla sezione feriale e la data dell'udienza è fissata il 30 luglio