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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2013 alle ore 15:03.

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‘Ndrangheta spa, un'azienda da 53 miliardi di fatturato - Un impero globale - In Italia è la quarta «società» per giro d'affari

Il fatturato, di 52,6 miliardi all'anno, è degno di una multinazionale, quale la ‘ndrangheta è da tempo. E visto che le cosche sono agenzie di servizi e la droga è il "male" più richiesto, è sempre il narcotraffico a far lievitare i ricavi, a protezione dei quali la cosiddetta onorata società può contare su almeno 380 famiglie in sette aree continentali, con oltre 50mila affiliati.

Le stime sul giro d'affari - pari al 3,4% del Pil italiano – sono contenute nel libro "L'impero della ‘ndrangheta" (Giulio Perrone Editore), scritto dalla parlamentare Dorina Bianchi e dall'economista Raffaele Rio (le analisi statistiche sono dell'Istituto Demoskopika). Oggi la presentazione a Roma con il presidente del Senato, Piero Grasso e il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Il traffico di stupefacenti determina guadagni per 24, miliardi, il riciclaggio assicura 19,6 miliardi, estorsioni ed usura 2,9 miliardi, gli appalti pubblici 2,4 miliardi mentre il gioco d'azzardo garantisce 1,3 miliardi (ed è un fenomeno in crescita). Meno rilevanti i proventi dal traffico di armi (700 milioni), rifiuti illeciti (670 milioni), prostituzione (370 milioni), contraffazione (330 milioni) e immigrazione clandestina (130 milioni).
«La 'ndrangheta – spiegano Dorina Bianchi e Raffaele Rio – è riuscita a infilarsi ovunque si produce ricchezza, dove c'è denaro pubblico, penetrando ovunque, nei settori e nei mercati tradizionali ed emergenti: droga, rifiuti, estorsioni, gioco d'azzardo, commercio al dettaglio, porti, sanità. E poi, ancora, turismo, agricoltura, ambiti, questi ultimi, nei quali gli ‘ndranghetisti sono diventati dei veri e propri specialisti nelle frodi ai danni della Comunità europea».

Fondi Ue e appalti.
Se è assodato che il commercio di droga garantisce quasi un euro su due nel portafoglio delle cosche, vale la pena di soffermarsi proprio sull'interesse delle cosche sui fondi Ue 2014-2020. Il riciclaggio di denaro rappresenta un impressionante moltiplicatore degli affari delle 'ndrine pari a 19,6 miliardi e il ricorso ai fondi pubblici erogati dall'Unione Europea è sicuramente uno dei canali privilegiati di finanziamento e riciclaggio (la sola Calabria dovrebbe beneficiare di almeno altri tre miliardi di fondi comunitari). Sul versante degli appalti pubblici il fatturato dei gruppi criminali calabresi è di 2,4 miliardi, che mette in evidenza una presenza dominante delle 'ndrine negli appalti, nei subappalti, negli affidamenti e nelle forniture di servizi e beni mai visto. Basti citare i lavori di ammodernamento del tratto calabrese dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria che ha visto la malavita locale procurarsi la complicità dei direttori dei cantieri appaltati e la collusione con funzionari in relazione alle autorizzazioni di subappalti e alle varianti in corso d'opera.

Gioco d'azzardo.
Nei primi 10 mesi del 2012 l'Amministrazione Monopoli di Stato ha raccolto oltre 70 miliardi (+15% rispetto allo stesso periodo del 2011): una cifra che non lascia indifferenti le cosche. Lotterie e slot machine generano profitti per 1,3 miliardi.

Prostituzione e immigrazione clandestina.
Con lo sfruttamento della prostituzione e l'immigrazione clandestina la criminalità organizzata calabrese ricava proventi illeciti per 500 milioni: 370 milioni dallo sfruttamento della prostituzione e 130 milioni dall'immigrazione clandestina.
Per approfondimenti
robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

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