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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2013 alle ore 09:42.

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Prescrizione «irrinunciabile» per Berlusconi. Parola di Cassazione

Rinunciare alla prescrizione il 30 luglio? Impossibile. A questo punto, per Silvio Berlusconi non c'è altra strada che aspettare il giudizio della Cassazione sulla sua condanna, nel processo Mediaset, a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Tutt'al più potrebbe chiedere un rinvio di qualche settimana, ma anche se lo ottenesse si ritroverebbe davanti gli stessi giudici del 30 luglio non un collegio diverso.

Certo è, invece, che la rinuncia alla prescrizione - di cui si è sparsa la voce da qualche giorno - è un'ipotesi del tutto irrealistica perché tecnicamente impraticabile: non si può rinunciare a qualcosa che ancora non si è verificata e, quindi, non si può rinunciare alla prescrizione prima che i termini siano scaduti. La giurisprudenza della Cassazione non lascia dubbi al riguardo: l'ultima sentenza - di una lunga serie - che sancisce questo principio è del 12 novembre 2012 (n. 119 Sezione IV). Quindi, anche in caso di rinvio, la Corte fisserebbe l'udienza prima della scadenza della prescrizione e Berlusconi non avrebbe nulla a cui rinunciare. Lo stesso Niccolò Ghedini, che con Franco Coppi difende l'ex premier, ieri escludeva l'ipotesi della rinuncia: «Non si può fare perché la giurispridenza è granitica - confermava -. Casomai si può pensare a una dichiarazione d'intenti da verbalizzare per rafforzare l'eventuale richiesta di un rinvio, visto che dai nostri calcoli la prescrizione matura il 26 settembre. Ma ancora non abbiamo deciso quale strategia seguire».

D'altra parte, chi rinuncia alla prescrizione lo fa perché vuole essere giudicato nel merito e, quindi, non ha bisogno di rinunciare "prima" se la Cassazione ha fissato l'udienza sulla base di un calcolo prudenziale dei termini, proprio per evitarne la scadenza e privilegiare, appunto, una decisione nel merito. Semmai, Berlusconi potrà rinunciare alla prescrizione "dopo", qualora la Cassazione annulli la condanna con rinvio alla Corte d'appello: in quel caso, infatti, una delle due frodi fiscali (quella del 2002, su cui è stata calcolata la pena base di 3 anni e 6 mesi) si prescriverebbe prima del nuovo verdetto del giudice del rinvio (e poi della Cassazione) salvo, appunto, rinuncia dell'imputato.

Lo scenario della rinuncia alla prescrizione è nato all'indomani delle polemiche sulla presunta anticipazione dell'udienza di Cassazione al 30 luglio. La data è stata fissata in considerazione del calcolo prudenziale effettuato dalla Corte d'appello di Milano, secondo cui i termini potrebbero scadere il 1° agosto o il 14 settembre. Poiché la Cassazione ha l'obbligo di non far maturare i termini di prescrizione, il processo è stato assegnato in via d'urgenza alla Sezione feriale, al collegio in servizio tra il 22 luglio e il 10 agosto (presidente Antonio Esposito, relatore Amedeo Franco). Un percorso analogo a quello seguito nel 40% dei casi assegnati alla Sezione feriale (si veda Il Sole 24 ore del 13 luglio), eppure considerato «strano» dai difensori di Berlusconi e, secondo il Pdl, frutto di un «accanimento» della Cassazione contro l'imputato. Di qui la sospensione dei lavori parlamentari per un giorno, mentre la difesa studiava la strategia da seguire il 30 luglio. L'ipotesi rinuncia alla prescrizione è stata ventilata per ottenere un rinvio lungo. Ma è, appunto, impercorribile.

Fino al 1994 la Cassazione consentiva la rinuncia della prescrizione prima che fossero maturati i termini, ma da allora c'è stato un ribaltamento e tutte le sentenze massimate dicono il contrario, cioè che «la rinuncia dell'imputato alla prescrizione è inefficace se il termine di prescrizione non è ancora maturato al momento della rinuncia medesima». Solo in quel momento l'imputato può valutarne gli effetti. Dunque, un'eventuale dichiarazione di intenti sarebbe irrilevante. Avrebbe forse soltanto un significato politico. Diverso è il discorso di un rinvio qualora il collegio (su richiesta o d'ufficio) ricalcolasse e spostasse in avanti la data della prescrizione. Ma in ogni caso l'udienza verrebbe rinviata a prima della scadenza della prescrizione e davanti al medesimo collegio della Sezione feriale del 30 luglio.

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