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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2013 alle ore 06:42.

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ROMA
Nel pieno dello scandalo kazako, ecco che si riapre un'altra storia di rendition e di violazione dei diritti umani, per certi versi analoga: quella del sequestro di Abu Omar. Si riapre con la notizia dell'arresto, ieri mattina a Panama, di Robert Seldon Lady - detto Bob o Mister Bob - ex capo-centro della Cia a Milano condannato in via definitiva a 9 anni di carcere (di cui tre condonati), latitante e ricercato. Subito dopo la notizia, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri ha firmato la richiesta di fermo provvisorio e ora l'Italia ha due mesi per chiederne l'estradizione. Bob Lady è stato condannato in quanto organizzatore e coordinatore della extraordinary rendition dell'ex imam di Milano, che il 17 settembre 2003 venne prelevato a forza da un commando di 007 americani, caricato su un furgoncino e trasportato prima alla base Nato di Aviano, poi in quella di Ramstein in Germania e da lì in Egitto, dove fu imprigionato, torturato e sodomizzato. Era indagato per terrorismo ma aveva lo status di rifugiato politico. Per il suo sequestro la Cassazione ha condannato in via definitiva 23 agenti della Cia a pene che vanno dai 7 ai 9 anni ed ha riconosciuto (ma la sentenza non è ancora definitiva) la complicità degli ex vertici del Sismi, tra cui l'ex direttore Niccolò Pollari. Nonostante le condanne definitive, nessun ministro della Giustizia ha mai chiesto l'estradizione degli americani latitanti. Anzi, Joseph Romano, il colonnello che comandava la base militare di Aviano, ha ottenuto la grazia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche in considerazione delle relazioni di «amicizia» con gli Usa. E l'ex guardasigilli Paola Severino ha deciso di diffondere ricerche in campo internazionale solo per Bob Lady, poiché la sua pena era la più alta da scontare.
La procedura prevede che ora il ministero chieda alla Procura generale di Milano il «supporto documentale» (la sentenza definitiva di condanna, la sntesi dei fatti, le informazioni del caso) per l'eventuale richiesta di estradizione di Lady, sebbene con Panama non ci sia un trattato bilaterale (ma dovrebbe valere il principio della reciprocità).
Mistero Bob arrivava da Costarica (dov'era stato respinto) ed è stato fermato dalla polizia di frontiera di Panama in quanto ricercato sul circuito Interpol su richiesta dell'Autorità giudiziaria di Milano. Nato a Tegucigalpa (Honduras) nel 1954, Bob Lady ha lavorato negli anni '70 al Dipartimento di polizia di New Orleans. Per 24 anni è stato al servizio della Cia, di cui è stato capo sezione a Milano. Nel 2003 va in pensione e si ritira con la moglie nella sua villa vicino Asti (poi sequestrata a scopo cautelativo per coprire le spese giudiziarie), trovata però vuota dalla polizia quando nel giugno 2005 tenta il blitz per arrestarlo per il sequestro di Abu Omar. Da allora, Bob Lady è stato localizzato negli Stati Uniti, in particolare in Florida, Honduras e in altri paesi dell'America meridionale. In diverse interviste si è sempre proclamato innocente sostenendo di aver «attuato ordini dei suoi superiori». Per i giudici italiani fu lui, con Jeff Castelli, Sabrina De Sousa e Ralph Russomando, a organizzare e coordinare il rapimento e fu lui a fare da tramite con il Sismi che cooperò all'azione. «Certamente fu un'operazione illegale - ha dichiarato una volta al New York Times - ma è il nostro lavoro».
Ora il governo deve attivarsi per la sua estradizione, sebbene non ci sia un trattato con Panama tant'è che nel '94 Gianni Guiso, uno degli stupratori e massacratori del Circeo arrestato lì, fu espulsero in un Paese che aveva un trattato di estradizione con l'Italia e così rientrò. Fino a ieri sera dal Dipartimento americano non è uscito alcun commento sulla notizia dell'arresto.
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LA VICENDA
Il sequestro
Abu Omar, l'ex imam della moschea di Milano, il 17 febbraio del 2003 venne rapito nell'ambito di una operazione di "extraordinary rendition" e portato in Egitto, dove venne torturato.
Il ruolo di Lady
Soprannominato "Mister Bob", Robert Seldon Lady, l'ex capo centro della Cia è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione, insieme ad altri 22 agenti Cia, il 19 settembre scorso per il sequestro di Abu Omar. Fu Lady, infatti, a organizzare e coordinare le operazioni degli agenti Cia per la "rendition"

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