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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2013 alle ore 19:40.

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Luna Rossa durante la Coppa America a Napoli. (LaPresse)Luna Rossa durante la Coppa America a Napoli. (LaPresse)

Sale di livello, l'inchiesta sui presunti appalti pilotati per la Coppa America di Napoli, e punta ai vertici istituzionali locali con l'iscrizione nel registro degli indagati del governatore Stefano Caldoro, dell'ex presidente della Provincia Luigi Cesaro e del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Le accuse nei loro confronti sono turbativa d'asta e abuso d'ufficio in relazione all'ingresso, quale socio privato, dell'Unione industriali di Napoli prima e della Camera di Commercio poi nella società Acn (America's Cup Napoli).

Nel primo caso, infatti, il socio privato avrebbe dovuto essere scelto con gara pubblica, cosa che non è avvenuta; nel secondo invece, con il turn over tra Unione industriali e Camera di Commercio sarebbe stata violata la norma, contenuta nella Finanziaria 2008, che vieta agli Enti territoriali di entrare a far parte di società miste.

Le perquisizioni. L'indagine è esplosa nel giugno scorso con i sequestri dei pc e le perquisizioni negli uffici e negli appartamenti dei primi indagati: il fratello del sindaco, Claudio de Magistris, consulente per i grandi eventi del primo cittadino; il capo di gabinetto, Attilio Auricchio; il numero uno dell'Unione industriali, Paolo Graziano; l'ex amministratore di Acn, Mario Hubler; e il presidente della Camera di Commercio partenopea Maurizio Maddaloni.

Appalti nel mirino. Agli atti dell'inchiesta ci sono anche alcune telefonate intercettate sull'utenza di Hubler che gli inquirenti leggono come "testimonianza indiretta" di presunte turbative d'asta in relazione a 4 appalti per l'edizione 2013 dell'evento velico: l'allestimento del campus salute e delle opere a mare; la redazione del piano di comunicazione; la gestione della promozione e della pubblicità della kermesse e il servizio di progettazione di eventi. Scrivono i pm Arlomede e Bottino nel decreto di sequestro che le procedure "possono essere state condizionate e/o viziate da irregolarità" anche a causa di interferenze agite da soggetti a vario titolo intervenuti nelle fasi della aggiudicazione delle gare".

Le intercettazioni. L'inchiesta, è bene sottolineare, si trova comunque in una fase evolutiva che non può consentire alcun tipo di valutazione sulla reale responsabilità penale dei soggetti a vario titolo coinvolti. E non solo perché tutti hanno avuto modo di dichiararsi estranei alle contestazioni, ma perché gli approfondimenti investigativi sono nati a seguito di specifiche denunce che hanno portato obbligatoriamente all'apertura di un fascicolo. Nei giorni scorsi, i pm hanno depositato davanti al Riesame alcune conversazioni intercettate sull'utenza di Hubler nel quale si farebbe riferimento anche al ruolo (tutto da dimostrare, comunque) di de Magistris jr. "Lì c'è tutto un meccanismo... che riguarda anche Claudio... cosa che a me... e tutto quanto... che comincio a capire... e quindi fate quello che volete, non me ne fotte proprio", si sfoga al telefono l'ex manager di Acn. Altre conversazioni finite agli atti riguardano, invece, il presunto interessamento della famiglia Maddaloni per la gestione dei biglietti per assistere alle gare dai natanti ("Però quest'anno Maurizio è socio e non possiamo proprio comparire", dice al telefono la sorella Loredana, non indagata).

Il ritorno economico. Un filone parallelo riguarda invece l'indagine della Procura della Corte dei Conti che avrebbe aperto un fascicolo per accertare come sono stati spesi i soldi pubblici (si parla di un investimento complessivo di 12 milioni di euro) e quali e quanti risultati questo investimento abbia prodotto in termini di sviluppo sul territorio. Non è escluso che, nei prossimi giorni, gli organismi di controllo contabile dell'Unione europea decidano di aprire una istruttoria sui finanziamenti comunitari stanziati dalla Regione per il doppio appuntamento con le regate nel golfo di Napoli. Il rischio è che l'Ente di Palazzo Santa Lucia possa essere chiamato a restituire i soldi e a farsi carico, in proprio, del finanziamento del progetto. Uno scenario assai poco esaltante per le asfittiche casse regionali.

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