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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2013 alle ore 06:40.

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Sara Todaro
«Le parole di Saccomanni ci fanno ben sperare, ma va detto che nonostante le buone intenzioni e azioni del Governo per noi ancora non è cambiato nulla. E ulteriori ritardi sono inaccettabili: vantiamo un credito di 5 miliardi con il Ssn». Questa la reazione a caldo di Stefano Rimondi, presidente Assobiomedica, sull'annuncio di una possibile accelerazione dei pagamenti dalla Pa. Per il pianeta sanità l'insoluto è di 40 miliardi: il decreto ne stanzia 14, cinque da erogare nel 2013 e nove nel 2014. Tempi lunghissimi per le imprese del comparto, che hanno già denunciato il primo appuntamento mancato : solo pochissime Asl e ospedali hanno pubblicato on line il proprio piano di pagamenti. Intanto lo stato di sofferenza cresce. Secondo i dati Assobiomedica, il ritardo medio nazionale a maggio è di 217 giorni: lo scoperto più elevato (778 milioni, 16% del totale, con 644 giorni di ritardo) riguarda la Campania; le attese più lunghe si registrano in Calabria (926 giorni) e Molise (856). E il record assoluto dei ritardi resta quello della Asl Napoli 1: tempo medio per saldare una fattura 1.509 giorni. E dopo la sentenza della Consulta, il rischio che si riparta con i pignoramenti è più che fondato. «La scelta spetta al singolo associato – commenta Rimondi. – Noi ci auguriamo solo che il Governo agisca: ci sono già svariate centinaia di dipendenti in mobilità per colpa della gravissima crisi finanziaria del settore e la situazione non può che peggiorare».
Cauta attesa anche in casa Farmindustria: «Speriamo davvero che a settembre accada qualcosa – commenta il presidente, Massimo Scaccabarozzi. – Sarebbe già un bel segnale se intanto venissero saldati i 900 milioni di debiti che vantiamo nelle quattro Regioni (Campania, Lazio, Puglia e Piemonte) che hanno ricevuto ieri la prima tranche di 2,3 miliardi». Complessivamente il credito delle aziende farmaceutiche nei confronti del Ssn ammonta a 4 miliardi, con un ritardo censito a marzo di 222 giorni. «Noi siamo l'unico comparto ad essere creditore ma anche debitore, ad esempio col pay back, nei confronti del Ssn – conclude Scaccabarozzi. - Basterebbe prevedere una compensazione per risolvere il 25-30% dei nostri crediti. A costo zero e senza incidere sulla fiscalità».
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217 giorni Il ritardo medio nei pagamenti Il dato per la Sanità registrato a maggio da Assobiomedica

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