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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2013 alle ore 13:14.
Il saldo tra nuovi contratti di assunzione e cessazioni sarà quest'anno negativo per 250mila unità. Lo prevede il sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro, che monitora le previsioni occupazionali delle imprese dell'industria e dei servizi. Per quest'anno, infatti, le aziende prevedono 750mila «entrate complessive di personale», che però «non compenseranno il quasi milione di uscite messo a bilancio nel 2013, producendo un saldo negativo di 250mila unità». Le difficoltà del mercato interno, secondo l'indagine Excelsior, «determinano un calo dei contratti complessivamente attivati: 112mila in meno di quelli preventivati nel 2012». E la dinamica negativa dell'occupazione «tenderà a colpire soprattutto quegli ambiti (territoriali, settoriali, di dimensione d'impresa) più strettamente dipendenti dal mercato interno: il Mezzogiorno (da cui è atteso il 35% del saldo negativo complessivo), le imprese con meno di 10 dipendenti (che prevedono di ridurre la forza lavoro di 142.600 unità), le costruzioni (-59mila), il commercio al dettaglio (-24.500), il comparto turistico (-25.100)». Si tratta di una previsione che si inserisce nel quadro delineato appena una settimana fa da Bankitalia, che nell'ultimo Bollettino economico confermava un ulteriore peggioramento del tasso di disoccupazione, previsto attorno a quota 13% l'anno venturo.
Oltre 560mila dipendenti, resto interinali, co.co.pro, partite Iva
C'è una parte del sistema produttivo - sottolinea Unioncamere - che malgrado la crisi sta reggendo e quest'anno assumerà personale. «Si tratta di una quota, pari al 13,2%, di tutte le imprese dell'industria e dei servizi con dipendenti, ma la propensione ad assumere si amplifica per quelle orientate all'export e all'innovazione». Le assunzioni previste riguarderanno 563.400 lavoratori dipendenti, di cui 367.500 non stagionali e quasi 196mila stagionali; 85mila interinali; 65.700 collaboratori a progetto; 35.300 collaboratori a partita Iva e occasionali.
Il ministro: le aziende cercano di tenere
«Con una riduzione del Pil prevista intorno al 2%, sono dati che mostrano come le imprese stiano cercando di mantenere manodopera», ha osservato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, secondo il quale questo saldo negativo equivale «più o meno a una riduzione dell'1 per cento. Sappiamo che ci sono imprese che stanno crescendo, e infatti abbiamo molte assunzioni previste da imprese orientate all'export, orientate all'innovazione. Mentre le piccole imprese orientate al mercato interno soffrono molto». Secondo Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere «per ricostruire l'occupazione perduta non c'é che un modo: ripartire dalle imprese». I dati non sono confortanti, ha osservato Dardanello, ma la presenza di una quota significativa di imprenditori che assumono «fa capire che il sistema é vitale e che riducendo il carico burocratico e quello fiscale si libererebbero risorse per accelerare la riprese».
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