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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2013 alle ore 06:38.

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ROMA - Un accordo di secondo livello nel nome della maggiore flessibilità e targato Expo 2015. Eccolo l'oggetto dell'intesa annunciata ieri dai vertici della società che dovrà gestire l'Esposizione universale di Milano e i rappresentanti lombardi di Cgil, Cisl e Uil nonché dalle categorie del commercio.

L'accordo arriva alla vigilia della votazione in Aula al Senato del Dl lavoro, con le ultime correzioni che verranno presentate dal Governo, ed è stato salutato dal premier, Enrico Letta, come un'ottima intesa sulla cui base «si può pensare a un modello nazionale». Soddisfatto anche il ministro Enrico Giovannini: «Le parti sociali – ha dichiarato – hanno compreso l'importanza dell'evento internazionale come occasione storica per il Paese, soprattutto in termini di opportunità per un rilancio dell'occupazione, dando prova di grande responsabilità».

Il focus del protocollo è puntato in particolare sull'apprendistato (340 le assunzioni previste), i contratti a termine (300 addetti che saranno individuati almeno per il 10% dalle liste di mobilità e da ex lavoratori ora disoccupati) e gli stagisti (195, che saranno coinvolti in 17 ambiti di orientamento professionale e ai quali sarà garantito un congruo rimborso spese).

Le prime assunzioni partiranno già quest'anno, per arrivare alle circa 800 previste entro il 2015, quando Expo 2015 Spa sarà nel frattempo passata dagli attuali 200 dipendenti a 325. In totale quindi saranno oltre mille gli addetti coinvolti nella gestione dell'Esposizione. Per quello che riguarda l'apprendistato sono introdotte nuove figure professionali (operatore Grandi Eventi, specialità Grandi Eventi e tecnico sistemi di gestione Grandi Eventi) con specifici piani formativi soprattutto on the job. Mentre per i contratti a termine si prevede l'ampliamento dei limiti quantitativi di utilizzo «a fronte della predeterminazione della causale all'interno dell'accordo stesso» e specifiche durate contrattuali (minimo 6, massimo 12 mesi). Il testo definisce poi il perimetro delle attività dei volontari che saranno ingaggiati direttamente da Expo 2015 Spa: 475 addetti/equivalenti che, con le rotazioni previste, dovrebbero coinvolgere fino a 18.500 addetti.

«Si tratta di una piattaforma importante – ha spiegato al Sole 24 Ore l'ad di Expo Giuseppe Sala – che può diventare un utile riferimento per le intese nazionali cui si sta lavorando per garantire maggiore flessibilità nel mercato del lavoro».

L'accordo di Milano, cui le parti hanno lavorato per diversi mesi e che arriva dopo il protocollo firmato in Prefettura nel febbraio del 2012, dedica una parte specifica all'applicazione delle norme in materia di legalità, tutela e sicurezza del lavoro, prevedendo un "comitato di monitoraggio" e la presenza coordinata delle parti all'interno del sito espositivo. Inoltre, per quanto riguarda l'indotto, ogni capitolato di appalto, affidamento o fornitura di servizi stipulato da Expo 2015 Spa dovrà prevedere «specifiche clausole che assicurino il rigoroso rispetto degli obblighi retributivi, contributivi e di sicurezza da parte delle aziende contraenti».

Un'intesa di questa natura, ha scritto in una nota il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, va apprezzata perché costituisce un importante passo per la buona funzionalità della società Expo e, conseguentemente, per il successo del grande evento che vedrà Milano protagonista nel 2015. «Auspichiamo – ha proseguito Rocca - che l'accordo relativo alla società Expo costituisca un utile spunto per i prossimi lavori delle parti sociali al fine di individuare soluzioni generali che permettano di fare di Expo una straordinaria occasione di sviluppo e di rilancio dell'occupazione, in particolare giovanile». E di intesa che deve valere come un modello/opportunità per tutto il Paese hanno parlato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Soddisfatti anche i sindacati. Graziano Gorla, segretario generale della Cgil di Milano, ha auspicato che oltre i sei mesi dell'Esposizione molti dei nuovi contratti vengano stabilizzati: «Le scelte sul futuro si determineranno nei cantieri che verranno aperti nei prossimi sei mesi» ha affermato, mentre Walter Galbusera della Uil ha parlato di un'intesa «che dà una risposta equilibrata alle forti esigenze di flessibilità connesse all'evento espositivo, secondo un quadro di regole legislative e contrattuali opportunamente adattate alla particolarità del contesto, con la giusta tutela per le persone che saranno impiegate».

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