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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2013 alle ore 14:13.

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Grasso: stabilità innanzitutto, non sovrapporre processo Mediaset a sorti del Governo

«La stabilità deve essere garantita in qualunque modo la Cassazione dovesse pronunciarsi sul senatore Berlusconi. Non bisogna sovrapporre le vicende giudiziarie del singolo alle vicende politiche generali». Alla cerimonia del Ventaglio, tradizionale appuntamento pre ferie della Stampa parlamentare con i vertici delle istituzioni, il presidente del Senato Pietro Grasso si allinea al Quirinale nel puntellare la tenuta dell'Esecutivo in vista della pronuncia della Suprema Corte per il processo Mediaset. Per Grasso, è oggi «opportuno che le forze di maggioranza sostengano con forza e compattezza il lavoro del governo Letta», perché «in questa fase, la stabilità, che non deve diventare un totem, é funzionale a porre in essere senza scossoni» il programma di Governo delle "larghe intese".

Queste, nel ragionamento del presidente del Senato, dovrebbero possibilmente diventare "larghissime": «Vista la difficile condizione economica e sociale sulla quale Governo e Parlamento cercano di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini», questo l'auspicio, «più che di maggioranze variabili spererei di vedere maggioranze allargate, come è già successo su alcuni temi in Senato». Tra le riforme che potrebbero costituire il "banco di prova" della nuova formula Grasso indica il taglio dei costi della politica, dal «valore economico, ma anche valore simbolico non più rinviabile. Significa stringere di nuovo un patto con i cittadini, non si possono chiedere sacrifici ai cittadini e non dare noi l'esempio».

Altro obiettivo politico da centrare in breve tempo, secondo Grasso, la riforma della legge elettorale», che il presidente di Palazzo madama considera prioritaria «senza per questo voler interferire in alcun modo sul programma di riforme costituzionali in corso. Le due strade si possono separare, lasciando alle Camere il compito di preparare un testo condiviso. Occorre andare verso una legge che abbia due caratteristiche fondamentali, anche per superare i pesanti profili di sospetta incostituzionalità della legge attuale: garantire una rappresentatività reale dei cittadini e la stabilità dei governi».

Da ex magistrato, tra i temi affrontati da Grasso nel suo incontro con i giornalisti parlamentari, anche la politica della giustizia e i ritardi del nostro sistema giudiziario. «Sono convinto che il nostro Paese abbia bisogno di una riforma globale del sistema giustizia, sottolinea Grasso, ma «mi rendo pero' conto che in questa fase di profonda crisi economica e delicata a livello politico aprire un dibattito così ampio su un tema certamente delicato come questo non sia prioritario. Meglio quindi intervenire su cio' che si ritiene piu' urgente e significativo».

«Anche per questo - aggiunge - ho deciso di assegnare alla commissione Giustizia in sede deliberante le norme sul voto di scambio politico mafioso, un'iniziativa chiesta da quasi 300mila cittadini e sostenuta da parlamentari di tutti gli schieramenti. Rammento che in questo modo la commissione puo' modificare il testo, migliorandolo, senza dover passare dall'Aula del Senato. Il mio intento è stato solo quello di accelerare l'iter legislativo prescindendo dal merito del provvedimento che come sapete, purtroppo, non rientra fra le mie prerogative».

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