Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2013 alle ore 16:48.

My24
Revoca del 41 bis a Provenzano: le Procure dicono di sì, ma la Direzione Nazionale Antimafia si oppone

Secondo i giudici Bernardo Provenzano può lasciare il carcere duro, ma la Direzione Nazionale Antimafia si oppone. Dalle Procure di Palermo e Caltanissetta infatti è arrivato il parere favorevole alla revoca del 41 bis nei confronti del padrino corleonese, ricoverato nell'ospedale di Parma in gravissime condizioni. Di segno opposto, invece, la Direzione Nazionale Antimafia che ha dato parere negativo alla revoca.

«Le condizioni di salute di Bernardo Provenzano sono tali che non gli permettono di essere un soggetto socialmente pericoloso». Lo ha detto il procuratore capo di Caltanissetta, Sergio Lari, a proposito del parere favorevole, espresso dalle procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze, alla revoca del 41 bis all'ex capomafia. «Fermo restando lo stato di detenzione di Provenzano - ha detto il capo della procura nissena - abbiamo espresso parere favorevole perché riteniamo che a causa delle sue condizioni di salute abbia delle difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno e quindi potrebbe beneficiare di un regime di detenzione ordinario».

Per la Procura Nazionale Antimafia, invece, le condizioni del boss descritte dai medici non sarebbero infatti così gravi. E, riconosciuto che Provenzano è il capo di Cosa nostra, si deve evitare che abbia contatti indebiti con l'esterno: quindi finché è detenuto, per la Dna, deve restare al carcere duro. Inoltre, un'eventuale revoca del regime differenziato non comporterebbe alcuna modifica dell'assistenza sanitaria fornita al capomafia dall'amministrazione penitenziaria. Il fascicolo è ora al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria che dovrà esprimersi e inviare tutto al ministro della Giustizia. L'applicazione del 41 bis, infatti, è atto di competenza esclusiva del Guardasigilli.

A chiedere la revoca della misura del carcere duro era stata il legale di Provenzano, Rosalba Di Gregorio, che aveva sottolineato l'incapacità del suo assistito di interloquire in modo compiuto, venendo meno dunque agli scopi del 41-bis. Adesso il parere delle Procure verrà trasmesso al Dipartimento del'Amministrazione Penitenziaria che successivamente chiederà al ministro della Giustizia di decidere sull'eventuale revoca.

«Le Procure hanno deciso sulla base di un'istanza che io ho fatto a febbraio dopo avere visionato le perizie che stabilivano l'incapacità di Provenzano. Quello dei pm è un parere adottato in base alla legge e tranne se si modifica il codice non credo si possano fare obiezioni». Così l'avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del boss Bernardo Provenzano, ha commentato il parere favorevole alla revoca del 41 bis per il capomafia dato dai pm di Caltanissetta, Firenze e Palermo. «D'altro canto - ha aggiunto il legale - nel nostro Paese un doppio canale detentivo non è costituzionale. Il 41 bis va applicato ai soggetti socialmente pericolosi. Provenzano è in stato semi-vegetativo e non credo possa ritenersi tale».

Nel frattempo, infatti, sono peggiorate le condizioni di salute del boss, ricoverato nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma dagli inizi di giugno. Secondo quanto riferito dal suo legale, l'ultimo bollettino medico dell'ospedale - che potrebbe anche risalire ad alcuni giorni fa - fa riferimento a un soggetto ipocinetico, con un eloquio - quando presente - incomprensibile, come emerso anche da una consulenza neuropsichiatrica e neurologica del 15 luglio scorso.

Provenzano presenterebbe uno stato di coscienza alterato e non sarebbe in grado di essere spostato da letto, nemmeno per una breve permanenza su una sedia. Dopo il rigetto del tribunale di sorveglianza di Bologna dello scorso giugno per la sospensione dell'esecusione della pena per gravi motivi di salute, analoga richiesta é stata presentata al magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia.

«Siamo indignati, scandalizzati e pronti ad andare in via dei Georgofili sotto il solleone a chiedere attenzione per i nostri figli ammazzati e resi invalidi». Lo afferma, in una nota, la presidente dell'Associazione dei Georgofili Giovanna Maggiani Chelli. «Provenzano - spiega Maggiani Chelli - è in ospedale, è curato per tutte le sue patologie. Perché revocargli il 41 bis?»

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi