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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2013 alle ore 10:58.

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È emergenza anziani per il  picco di caldo torrido - Vai a Meteo 24

L'anticiclone africano Caronte é arrivato e porta con sé afa e caldo torrido, soprattutto in città. Il picco delle nuove ondate di calore é previsto per domenica quando, secondo l'ultimo bollettino pubblicato sul sito del ministero della Salute, le città «a rischio» saranno complessivamente 25: in 14 casi (a Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Genova, Latina, Milano Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Pescara) l'allerta sarà di livello 3, la più elevata (livello contrassegnato dal «bollino rosso»); negli altri 11 casi (Ancona, Cagliari, Campobasso, Civitavecchia, Frosinone, Messina, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Venezia e Viterbo) l'allerta sarà di livello 2 («arancione»).

Il numero delle città a rischio salirà già dalle 14 di oggi alle 18 di domani. Il "bollino rosso" indica «condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche». Sensibile anche l'incremento delle temperature, soprattutto di quelle percepite: oggi si avvertiranno 39 gradi a Brescia e Latina; 38 gradi a Firenze, Milano, Roma; 36 a Bologna, Frosinone, Perugia, Venezia e Viterbo. Domenica i picchi più elevati, con 39 gradi a Bologna, Brescia, Firenze, Latina, Napoli, Reggio Calabria e Verona; 38 a Latina, Milano, Roma; 37 a Cagliari, Civitavecchia, Frosinone, Trieste.

«Dobbiamo prevenire il triste bollettino di vittime fra gli over 65 che troppo spesso ci viene comunicato in estate. Tanto più che l'ondata di calore appena iniziata si annuncia come la più intensa degli ultimi 10 anni, superiore anche alla famigerata estate 2003 e ai picchi di fuoco dello scorso anno. Urge la massima allerta». E' l'appello del presidente di Federanziani Roberto Messina, mentre si attende il picco dell'anticiclone Caronte che sta investendo la penisola. Messina chiede alle istituzioni, a tutti i livelli, di mettere in campo tutte le possibili strategie per prevenire i rischi ma anche ai cittadini a non abbandonare gli anziani che vivono soli. «L'emergenza caldo - aggiunge Messina - riguarda anche il mezzo milione di anziani ospitati negli ospedali e nelle case di riposo, dove l'aria condizionata resta un miraggio. Inoltre occorre tener presente che in condizioni climatiche normali il 2% dei due milioni di italiani affetti da piaghe da decubito e ulcere cutanee soffre di infezioni di tali lesioni. Con il caldo eccezionale di questi giorni, invece, la percentuale sale al 10/15%: ciò significa oltre 250 mila malati costretti a sottoporsi a cure continue, interventi chirurgici, facendo decuplicare la spesa a carico del Ssn». «Purtroppo - dichiara Messina - come le nostre inchieste dimostrano, sono ancora molte, anzi troppe, le strutture sanitarie prive di sistemi di climatizzazione o condizionamento dell'aria, strumenti essenziali, in questi giorni di afa e caldo, per l'abbattimento della carica infettiva. Per questo rivolgiamo un appello a tutte le direzioni sanitarie - sottolinea Messina - affinché sia posta particolare attenzione alla cura e al trattamento dei pazienti con lesioni cutanee, che a causa del caldo corrono il rischio di vedere aggravata significativamente la prognosi di guarigione».

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