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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 alle ore 17:12.

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È uno dei punti più pericolosi della rete autostradale italiana ed era stato parzialmente ricostruito da poco. Il viadotto Acqualonga sulla A16, dal quale è precipitato il bus domenica sera, aveva beneficiato della sostituzione di due travi nel 2009: le travi originarie erano state demolite con l'esplosivo e ne erano state costruite due nuove. Dunque, il guard-rail contro cui ha sbattuto il pullman prima di precipitare si appoggiava su alcune travi vecchie e su altre nuove. Questo non è di per sé un problema: se il cordolo di cemento delle travi vecchie è in buone condizioni o viene risanato, l'appoggio del guard-rail è saldo. Talvolta, però, è accaduto che guard-rail nuovi (molto grandi e pesanti) fossero montati su cordoli e che per questo avessero una tenuta agli urti inferiore a quella che dovrebbe essere.

A questo punto, diventa fondamentale capire se (come sembra) il bus ha solo strisciato contro il guard-rail per cercare di rallentare o evitare di tamponare altri veicoli oppure se ha sbandato prima e ha urtato il guard-rail in modo più "frontale" che "laterale". Nella prima ipotesi, la barriera di sicurezza avrebbe dovuto "tenere": come si vede nei filmati dei test di omologazione, un mezzo pesante che arriva "di striscio" deve "rimbalzare" verso il centro della carreggiata e non sfondare la barriera.

VIDEO / Quali guard rail proteggono e quali no

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