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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2013 alle ore 13:32.

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Erich Priebke (Ansa)Erich Priebke (Ansa)

«Niemals aufgben!». Non mollare mai. Erich Priebke, il «boia delle Fosse Ardeatine», chiude così la lettera di presentazione pubblicata sul suo sito. E i fan del gerarca nazista, condannato all'ergastolo per la fucilazione di 335 persone il 24 marzo 1944, non hanno mollato. Tappezzando Roma di svastiche, scritte spray e striscioni per i 100 anni del capitano delle SS, "regolarmente" festeggiato nell'abitazione di via Boccea dove sconta i domiciliari.

In città sono comparsi due striscioni, a firma della Comunità Militante Triburtina. Il primo in via Boccea, a un passo dall'abitazione di Priebke: «Dio stramaledica i tuoi accusatori... Buon compleanno capitano Priebke». Il secondo in Piazza Augusto Imperatore: «Pacifici, arrivaci tu a 100 anni». Un'aggressione diretta a Riccardo Pacifici, il leader della Comunità ebraica romana che aveva invitato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il sindaco capitolino Ignazio Marino a sorvegliare su celebrazioni pubbliche del centenario di un criminale di guerra che è fuggito tra Ande ed Europa prima di insediarsi a Roma.

Altri si sono "limitati" a svastiche su mura e serrande: un "Priebke eroe", senza firma, è comparso sulla sede del Pd di piazza Verbano. E una seconda svastica si è materializzata sulla sede dell'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani. Che sottolinea di non essere «intimidita», liquidando il blitz a base di bombolette spray dei neofascisti: «Sono il solito vile atto di chi ancora non cede di fronte all'unica e sacrosanta verità della storia: il nazismo e il fascismo furono esclusivamente regimi sanguinari che hanno portato l'orrore della guerra e dell'odio razziale in tutta europa e oltre». Scritte che risultano «vergognose e inaccettabili» anche per l'ex primo cittadino Gianno Alemanno. Che invita il Campidoglio a intervenire per una immediata rimozione.

Sotto l'abitazione di Priebke è in corso da stamattina un sit dell'associazione Dreyfus e della comunità ebraica delle capitale. Sprazzi di tensione si sono verificati quando un giovane, indicato come nipote del gerarca, si è presentato con una bottiglia di champagne. Contestato, ha tentato di aggredire una manifestante, prima di essere caricato su una volante della polizia e allontanato dal luogo. E stasera, Il circolo Sel Aurelia-Boccea ha convocato in via Cardinal Sanfelice 14, dalle ore 19 alle 22 un presidio per leggere i nomi delle vittime dell'eccidio e alcune lettere di condannati a morte della Resistenza.

In difesa dei 'festeggiamenti' per Priebke si schiera invece Caorla Taormina. Con un tweet. L'avvocato, che difese ormai 20 anni fa il capitano delle SS, ha scritto che brinderà da solo ai 100 anni del suo ex assistito, «se non altro perché un paese che non permette di fare qualcosa che non è reato è nazista». Da solo, appunto. Perché la città di Roma, nelle parole del sindaco Marino, non accoglie festeggiamenti per "il capitano": «Come più volte ricordato, Roma ha il dovere di ricordare chi ha combattuto per liberare la città dall'occupazione nazifascista e chi per mano di questa ha perduto la propria vita. Roma è stata insignita della Medaglia d'Oro della Resistenza e nessuno può festeggiare uno dei responsabili dell'eccidio delle Fosse Ardeatine».

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