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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 20:14.

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«Epifani porti rispetto della storia politica del Pdl, dei milioni di italiani che ci hanno votato e del suo leader Silvio Berlusconi, condannato ingiustamente a 4 anni». Lo dichiarano congiuntamente i capigruppo del Pdl al Senato e alla Camera, Renato Schifani e Renato Brunetta. La sentenza della Cassazione - che conferma in via definitiva la condanna di Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione e il rinvio alla Corte d'appello della decisione sull'interdizione ai pubblici uffici - ha lasciato interdetti i parlamentari del Pdl, che si schierano in difesa del loro leader.

Palma: continuiamo a sostenere il governo
Esponenti di prima linea come Bondi, Palma e Cicchitto si affrettano a chiarire che la linea sull'esecutivo.«C'è amarezza - sottolinea Nitto Palma - aspettavamo un risultato diverso, tra breve ci sarà una dichiarazione del presidente Berlusconi nella quale ci riconosciamo: continuiamo a sostenere il governo».

Bondi: la sentenza non rasserena
Per il senatore Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, «la sentenza della Cassazione non dà serenità al nostro Paese, che avrebbe un bisogno assoluto di stabilità di governo e di riconciliazione nazionale». Per Bondi «toccherà alle forze politiche più responsabili e alle istituzioni più coscienti della gravità della situazione agire per non far precipitare l'Italia in un pericoloso vicolo cieco e di mantenere aperta una prospettiva di tenuta dello Stato e della democrazia. Sono sicuro che il Presidente Silvio Berlusconi saprà, nonostante questa ulteriore e immotivata sofferenza che gli hanno inflitto, perseverare nel rappresentare le ragioni e le speranze di quegli italiani che vogliono vivere in un Paese civile, giusto e democratico».

Carfagna: amarezza e stupore
«Grande amarezza e stupore», ha sottolineato Mara Carfagna.« Questo é l'epilogo di una lunga guerra, durata 20 anni, di una piccola parte della magistratura contro uno dei più grandi leader politici italiani, che è anche uno dei maggiori contribuenti. Fa stupore pensare, infatti, che una persona possa evadere il fisco per pochi milioni di euro quando ne versa alcuni miliardi. Si tratta di una sentenza profondamente ingiusta che conferma un accanimento giudiziario che non é degno di un paese civile e democratico come il nostro. Ancora una volta oggi ci troviamo di fronte a una giustizia che si fa fatica a definire giusta». Per Carfagna «c'è bisogno che tra i poteri ci sia equilibrio, così come lo avevano previsto i padri costituenti. Non credo che questi ultimi, oggi, sarebbero contenti di vedere una situazione per la quale una piccola parte di un potere prevarica un altro».

Biancofiore: rimetto il mandato
Michaela Biancofiore, sottosegretario alla Pubblica amministrazione, annuncia che rimetterà il suo mandato e definisce la condanna come «l'Apocalisse d'Italia, la fine del mondo politico italiano e di una parvenza di democrazia nel Paese». Giancarlo Galan, presidente Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera si definisce «allibito, stordito, incredulo» E aggiunge: « Ci avevo sperato. Il fatto non costituiva reato e questa sentenza non costituisce giustizia». Stefania Prestigiacomo scrive su twitter: «Sentenza agghiacciante. Giustizia non è fatta. Berlusconi nostro unico grande leader. Reagire». Interdetta l'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che dice: «Il consenso di milioni di cittadini non si cancella con una sentenza. E per quanto mi riguarda, l'amarezza è troppo grande per commentare».

Ironia della Lega
Diversa la reazione in casa leghista. Il vicesegretario del Carroccio Matteo Salvini scrive ironico su Facebook: «Berlusconi condannato a 4 anni. Adesso sono curioso di sentire come faranno i Kompagni del Pd a giustificare sia in Parlamento che su Facebook, il fatto che sono al Governo con un condannato». E ancora: «Nessuna fiducia in una Magistratura faziosa. Spero solo che adesso cada questo governo infame»

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